Soddisfatto e carico. E' così che José Mourinho si presenta davanti ai giornalisti nella conferenza stampa della vigilia del derby col Milan. Soddisfatto per l'andamento del lavoro settimanale della sua squadra: "Settimana normale, una settimana tranquilla, dove si è lavorato con serenità e senza grandi problemi. Abbiamo studiato il nostro avversario, abbiamo fatto il nostro lavoro, sono soddisfatto". E carico per la grande sfida di domenica sera, che probabilmente deciderà il destino del campionato. "Io non temo niente e nessuno". Mou che non nasconde la propria carica, oltre alla propria verve polemica, anche quando qualche cronista gli chiede anticipazioni sulla formazione: "Non devo collaborare con l'informazione, o meglio, collaboro solo con quella seria, onesta e pulita. Io faccio contro-informazione se l'informazione non viene fatta bene. Parlo - aggiunge l'allenatore - di chi invece di fare il giornalista fa il voyeur, con binocoli, teste che si infilano dappertutto". Il bollettino medico è confortante, visto che tornano a disposizione Muntari e Thiago Motta: "Ma noi non piangiamo, questo è il campionato. L'altro giorno all'Oscar del calcio ho fatto una battuta al presidente Beretta chiedendogli di spostare il derby per far capire che non siamo pirla". E a proposito di tormentoni, ma Mou il rumore dei nemici lo ha sentito in questa settimana? "No, hanno giocato in silenzio, in modo intelligente''.

Milan e Inter sono cambiate rispetto all'andata? "Non lo so - replica l'allenatore nerazzurro -, il Milan forse giocava con una filosofia di gioco diversa da oggi, mentre noi non abbiamo cambiato tanto, anche se abbiamo molti assenti adesso, più di loro forse. Comunque è Inter-Milan, il derby, sempre una gara a sé, dove non è importante chi sembra favorito o chi sembra stia giocando meglio. È derby, é un punto interrogativo a prescindere dalla situazione cui ci si arriva. È una partita senza logica. Che però Mou non vuole assolutamente perdere. "Non sarà decisiva, è troppo presto per parlare di gare decisive. In ogni caso voglio una vittoria". Mou non risparmia frecciate al ct azzurro Marcello Lippi: "Forse a Lippi non piace venire qui, perché non è stato felice come allenatore dell'Inter, forse gli ricorda un periodo non finito bene della sua carriera venire qui", e una battuta sugli arbitri italiani: "Cosa penso di loro? Che sbagliano, come da tutte le parti. Forse però nelle ultime gare hanno sbagliato un po' di più".

Un elogio, invece, lo riserva a Leonardo: "Ha dato prova di maturità lui, e anche la sua società, perché nel momento di difficoltà ha creato una situazione di protezione intorno a Leonardo". Chiusura su Ronaldinho: Mou ne elogia lo stato di forma, però anche qui non manca la stoccata: "Ronaldinho? Sono felice per lui, felice che lui stia bene in questo momento, lo conosco, quindi mi fa piacere. Certo, in una squadra che ha 10 rigori, il numero di gol da lui segnati finora diventa normale...".
 

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 23 gennaio 2010 alle 13:50
Autore: Christian Liotta
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