In attesa del primo faccia a faccia con il suo più recente passato, che ritroverà questo pomeriggio alle 18.00 a San Siro, Henrikh Mkhitaryan si racconta ai canali ufficiali del club attraverso il Match Day in vista della gara contro la Roma. "La mia famiglia, i miei compagni, gli allenatori, i tifosi, ognuna di queste persone ha dato un contributo alla mia carriera" esordisce con la solita umiltà che lo contraddistingue, la stessa con la quale parla di percorso, quello che lo ha portato fin qui "a volte non facile e lungo".

"Milano mi piace, ma non ho ancora avuto modo di visitarla bene, spero di riuscire a farlo presto" ammette a proposito della sua nuova città, dove è arrivato da qualche mese dalla Capitale. 

Sugli idoli:
"Il mio primo idolo è stato mio padre, poi sono stato impressionato da Zidane e Roberto Baggio. All’Inter c’è stato un altro giocatore importante per me, Youri Djorkaeff, anche per le sue origini armene".

Un ricordo di un gol particolare:
"Ai tempi del Manchester United ho fatto un gol che è rimasto speciale per me. Era il 26 dicembre e giocavamo contro il Sunderland, tornavo da un infortunio e sono entrato dalla panchina. Sul finale di partita ho ricevuto palla da Ibrahimovic e l’unico modo in cui potevo segnare era fare quello che ho fatto: il colpo dello scorpione. All’inizio non avevo capito fino alla fine cosa ero riuscito a fare, mi sono veramente reso conto quando l’ho visto a fine gara”.

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Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 01 ottobre 2022 alle 10:25
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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