Se la stella o il classico spuntone fossero troppo demodé, perché non provare a porre in cima all'albero delle treccine? Esattamente quelle con cui Yann Bisseck, alto quanto un abete da appartamento, devia il pallone in fondo al sacco permettendo all'Inter di superare paura e ansia e indicandole la luce della stella cometa. Che non sarà (ancora) la seconda della storia del club, ma è comunque un buon inizio. Contro i salentini, ottima squadra tra l'altro, i nerazzurri rispondono all'ennesima vittoria di cortomuso della Juventus, nel finale allo Stirpe, che mette la solita pressione ma non produce sensibili risultati. Simone Inzaghi, orfano di Lautaro Martinez, non ha la minima intenzione di rovinarsi il Natale e riesce a trasmettere alla squadra lo stesso concetto: certe buche sul cammino meglio evitarle. Detto, fatto: un gol per tempo, oltre 70 mila spettatori soddisfatti e via al Xmas Time.

LA CORRIDA SENZA IL TORO - Gli animalisti saranno contenti, finalmente il toro non è nell'arena per affrontare la sua triste sorte. Eppure la corrida va in scena, grazie ai ragazzi vestiti di nerazzurro che esprimono il solito calcio fatto di giro palla, sovrapposizioni, cambi di gioco, inserimenti e tiri in porta, concedendo il minimo sindacale agli avversari. Eppure quando si è saputo dell'infortunio di Lautaro Martinez, pessimi presagi hanno invaso l'umore spesso variabile dei tifosi, già in ansia per la temuta imprescindibilità del capitano. Invece, osservando dalla tribuna, il Toro si è goduto la solita Inter vincente, capace di avere la meglio anche senza il suo prezioso contributo. E con il senno di poi quante energie nervose spese inutilmente, ignorando le statistiche: dalla stagione 2019/20, la prima che lo ha visto realmente protagonista, l'argentino ha saltato 8 partite. E l'Inter ha sempre vinto, con 25 reti segnate e appena 4 subite. Conto che va aggiornato: 9 vittorie, 27 gol all'attivo e sempre 4 al passivo. Insomma, c'è vita oltre Lautaro. 

I NUMERI NON MENTONO - Rimanendo in tema di statistiche rassicuranti, che vengono avvalorate solo dopo l'abuso della scaramanzia, c'è da aggiungere che l'Inter è il vero spauracchio del Lecce nel massimo campionato: nella storia dei salentini, infatti, i nerazzurri sono gli avversari contro cui hanno perso più partite, ben 27, e subito più reti, 81 (conto aggiornato alle 23 di ieri sera). Se in vista della lotteria di Capodanno o semplicemente partecipando alle classiche tombole di famiglia ci si fida dei numeri, perché temere il Lecce che pur si presentava al Meazza con ambizioni di gloria? Semplice, perché gli interisti sanno che quandoi c'è di  mezzo la loro squadra il topolino può terrorizzare l'elefante. Poco male, che gusto c'è a vedere un film sapendo già il finale?

A COSA SERVE PARAMOUNT+? - A proposito di film. Se ieri l'Inter non ha travolto in modo più fragoroso il Lecce, è per la prestazione da super eroe di Wladimiro Falcone, uno che di per sé ha già un nome che sa tanto di Natale. Nel finale almeno tre interventi da urlo, dopo quello su Marko Arnautovic nel primo tempo. Per chi non lo sapesse il portiere del Lecce, da neonato e quindi del tutto ignaro, è stato protagonista di 'Viaggi di nozze', cult di Carlo Verdone. Lo stesso Verdone che, nelle clip con Davide Frattesi e Lautaro Martinez, è entrato in punta di piedi nel mondo nerazzurro per promuovere la seconda stagione di 'Vita da Carlo'. Alla luce dei precedenti con Falcone, tenuto in braccio in una scena della pellicola, Paramount+ non avrebbe potuto convincere l'attore per intercedere con l'estremo difensore affinché facesse passare almeno quella bellissima conclusione di Kristjan Asllani, che tanto se lo sarebbe meritato? A cosa serve conoscere la gente se non le si chiede una mano...

LE LACRIME AUSTRIACHE - Con quell'aria sempre sostenuta, di chi sa il fatto suo e non ha paura di dirtelo in faccia, tutto ci si aspetterebbe tranne di vederlo emozionarsi fino a non trattenere le lacrime. Eppure Marko Arnautovic, dopo il colpo di genio che ha smarcato Nicolò Barella per il raddoppio nerazzurro (ma coime avrà fatto a capirne le intenzioni in anticipo il numero 23?), si è lasciato andare scrollandosi di dosso tante negatività e un'ansia da prestazione insostenibile, appesantita dai due gol sbagliati in modo clamoroso nel primo tempo e dalle continue voci sulla sua inadeguatezza alla maglia nerazzurra. L'aspetto più natalizio della vicenda è che, nonostante l'evidente problematica a finalizzare, il pubblico del Meazza l'ha sempre sostenuto e incoraggiato, meritandosi quel colpo di tacco che ha riempito gli occhi di ognuno dei presenti. Miracolo del Natale? No, semplice talento che chiede di palesarsi.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 24 dicembre 2023 alle 08:15
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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