Un terribile catino che mette pressione a gran voce. L'avvio della Real Sociedad è bruciante, con pedine scatenate che seguono l'onda dei cori baschi. Un errore in fase d'impostazione di Bastoni conduce al vantaggio dei padroni di casa. Perché se ascolti bene la tua natura, quel prato verde può indirizzarti sulla tua isola, al netto delle tempeste, che possono colpirti in via istantanea. Ma i nerazzurri sono quasi asserragliati (ed è una novità) in un approccio poco chiaro e limpido, quasi predisposto alla difesa di spazi ed entusiasmo, entrambi divorati dai baschi, non solo con Mendez. Si vive sugli strappi e la Real Sociedad imposta il conflitto con linee strette e una pressione elevata, quasi contemplando il suo della scioltezza. Il primo tempo del Bernabeu era stato analogo, controllando l'esecuzione del gioco con maestria per pennellare la determinazione sopra la testa di ogni pedina.

TRA REAZIONE E TENSIONE. Qualche interprete non al meglio, le scelte sbagliate sono frequenti e il giro-palla arretrato è sterile. Lanci in profondità che vanno nel vuoto. Inzaghi chiede più verticalità ad Asllani, ma i movimenti a dettare quella proiezione costituiscono una prerogativa complicata. Si apre l'ufficio complicazioni nei primissimi istanti di grande pressione, e il gol regalato ha aperto ai baschi non solo le porte dell'entusiasmo, ma anche della ferocia agonistica. Non sorprende il pressing basco, ma le scelte razionali dei nerazzurri per saltare la prima pressione sono poco lucide. Anzi, hanno annotato un'Inter in difficoltà. C'è solo un unico grande ostacolo davanti ai propri occhi: la concentrazione. Perché l'intensità basca è alta e furiosa, e allora occorre pensare a soluzioni alternative soprattutto in fase di costruzione. Altrimenti si corre il rischio di essere evanescenti in via definitiva.

L'INERZIA MUTANTE. Gli ingressi di Frattesi e Thuram rivitalizzano la manovra nerazzurra. Anzi, la fanno nascere sul più bello, quando le forze sostanziose dei baschi stanno calando sensibilmente. Ed ecco che entra in gioco il timbro del Toro Lautaro Martinez: sempre lui, sempre nella posizione prediletta per colpire. Una traiettoria sporca, una conclusione strozzata di Frattesi, sparigliata nel sacco dal dieci nerazzurro. Sempre puntuale al posto giusto. Ci pensa sempre l'argentino, così l'Inter evita un ko che avrebbe fatto rumore. La fatica, comunque, è stata tanta, registrando una rincorsa costante e continua alla manovra dei baschi. Fatica che ha condotto ad un pareggio importante. Ma la fatica deve essere propedeutica ai prossimi appuntamenti. Con un approccio da modificare...

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 21 settembre 2023 alle 08:15
Autore: Niccolò Anfosso
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