Oltre al risultato, che ha permesso all'Inter di qualificarsi per i quarti di finale di Coppa Italia e continuare a difendere la coccarda che ha sul petto, il martedì al Meazza non ha lasciato solo sensazioni negative. Nel complesso, al di là delle prestazioni deficitarie di molti giocatori esperti, dai quali era lecito attendersi di più, Simone Inzaghi ha potuto incassare quelle incoraggianti di un paio di giovani che tendenzialmente il campo lo hanno visto poco e potrebbero finalmente candidarsi a una rotazione più concreta per il prosieguo di una stagione fitta di impegni. Nello specifico, Kristjan Asllani e Raoul Bellanova.

ASLLANI - Le assenze contemporanee di Marcelo Brozovic, Hakan Calhanoglu e Nicolò Barella gli hanno steso il tappeto rosso per la partita contro il Parma, ma è quasi scontato ipotizzare che Inzaghi lo avrebbe comunque proposto dall'inizio sia per dargli minutaggio sia per risparmiarlo ai titolari. Dopo l'ingresso non eccezionale allo U-Power Stadium, il 20enne centrocampista albanese stavolta ha giocato come titolare. L'impatto non è stato straordinario: eccesso di timidezza, palloni giocati in modo troppo semplice forse per timore di sbagliare e poco filtraggio sulle incursioni dei gialloblu. Per contro, è impossibile non notare la qualità del suo palleggio, dei movimenti e la tecnica di base. Con il trascorrere dei minuti, in una situazione complicata per l'Inter, sotto di un gol e con enormi difficoltà a offendere, Asllani ha iniziato a carburare e a crescere in personalità e prestazione, sfoderando anche lanci precisi e alimentando con costanza e intelligenza la spinta nerazzurra troppo tendente al caotico. Non è un caso se l'azione del 2-1 sia nata da una sua sventagliata per Federico Dimarco, non certo la prima della serata. Chissà che questa prova in crescendo non possa avergli dato ulteriore fiducia, considerando anche la possibilità di essere chiamato in causa anche sabato contro il Verona, alla luce delle non perfette condizioni degli altri due registi. La certezza è che l'ex Empoli abbia enormi qualità ma gli serva più fiducia in sé stesso per mostrare tutto il proprio repertorio. E la fiducia si crea giocando con maggiore continuità.

BELLANOVA - Non era difficile fare meglio dell'incartato e sotto tono Denzel Dumfries, però l'ex Cagliari ha confermato le sua frequenti parole anche sul campo. L'enorme voglia di rimanere all'Inter (servirà un riscatto da 7 milioni di euro in estate) e di convincere la società a investire su di lui l'esterno di Rho l'ha mostrata sul rettangolo di gioco, quando nel secondo tempo Inzaghi lo ha gettato nella mischia. Non particolarmente ordinato tatticamente, più tendente all'istinto, le sue iniziative hanno creato il necessario caos nella difesa ordinata del Parma, che a tratti ha fatto fatica a contenere la sua spinta a destra. Qualche errore tecnico o di misura se l'è concesso, dopo tutto non è la qualità dei piedi la sua dote migliore. Però il temperamento, l'agonismo e la corsa continua hanno aiutato e non poco la squadra a reagire a una situazione preoccupante. Da apprezzare anche il senso di posizionamento in occasione del contropiede parmense tre contro uno, potenzialmente letale, in cui Bellanova da solo è riuscito a indurre gli avversari all'errore e a recuperare addirittura il pallone tra gli applausi scroscianti dei 40 mila del Meazza. L'esterno ha sfruttato a modo suo la vetrina concessagli, ma il futuro rimane in bilico tra il riscatto, il rinnovo di Matteo Darmian e l'interesse dalla Premier League per Dumfries. Intanto, l'unica arma a sua disposizione è rispondere presente quando c'è bisogno di lui.

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Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 12 gennaio 2023 alle 12:20
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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