Tutti si stanno concentrando in particolar modo sul ritorno di Ibrahimovc a San Siro contro il suo passato, complici anche le frequenti dichiarazioni dello svedese, accolte non sempre con gioia dalla società e dai giocatori nerazzurri. Eppure domani sera la partita tra Inter e Barça avrà un sapore speciale anche per Samuel Eto'o, che con il magnifico gol al Parma ha fatto capire di essere in grande forma e pronto a sfiare una squadra con cui non si è lasciato proprio serenamente, nonostante in passato le abbia dato tanto. "Quando scendevo in campo con il Barcellona il mio primo pensiero era fare bene il lavoro che mi era stato affidato. Io non dicevo mai di no, mentre altri a volte dicevano 'io non gioco' e creavano problemi. E' capitato in passato, io non l'ho fatto mai, neanche quando mi hanno chiesto di giocare in una posizione non mia. Ho sempre aiutato tutti - prosegue il nuovo bomber nerazzurro -, quello che è stato detto sul mio conto è una totale menzogna, dalla prima all'ultima parola. Non è vero che il club non è riuscito a trovarmi per pro­pormi il rinnovo del contratto: mi hanno sempre trovato quando hanno voluto... E' falso che ho chiesto tanti soldi per prolungare il contratto perché io non ho mai chiesto niente. Ed è una bugia sostenere che io sia sta­to un problema all’interno dello spoglia­toio. Non mi va che qualcuno sporchi con delle bugie il mio nome e i miei 5 anni nel Barcellona. La realtà è che sono andato via senza che lo volessi".

Non manca poi la stilettata al suo ex allenatore Guardiola, il primo a spingere pper la sua cessione: "L'ultima stagione è stata buonissima, abbiamo lavorato tutti per far vincere il Barcellona e io non ho mai avuto alcun problema. Però va bene lo stesso se Guardiola dice che non c'era feeling. L'unico problema è che non ho ancora capito di cosa si tratta questo feeling...". Da un tecnico all'altro, la testa è ora alla partita di domani: "Ci troveremo di fronte quella che in questo momento è la miglior squadra del mondo e mi auguro di sfidarla nuovamen­te in finale a Madrid perché il Barça è ancora nel mio cuore. Non ambivo a incontrare subito i miei ex compagni, ma è un piacere sfidarli e tornare al Camp Nou che è la mia casa. Abbiamo tutto per batter­li e a Milano mi trovo bene. Oggi sono contento di lavorare con Mourinho perché cura molto i dettagli ed è bravo".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 15 settembre 2009 alle 09:57 / Fonte: Catalunya Radio
Autore: Fabio Costantino
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