Serviva una vittoria ed è arrivata, in discesa. Un gioco da ragazzi per l’Inter piegare quest’Hajduk, una squadra apparsa nettamente al di sotto di quelli che erano i presentimenti della vigilia. L’unico avversario scomodo, in realtà, non era né il giovane undici allestito da Miso Krsticevic né il tifo caldo dello stadio Poljum che, come impongono le etichette del caso, avrebbe rappresentato un fattore di notevole vantaggio per i padroni di casa, bensì la condizione con cui l’Inter arrivava a questo match. L’esame invece viene superato a pieni voti, grazie ad una solida prestazione da parte dei singoli e ad una manovra collettiva che già fa divertire. Tanti bei segnali che accontentano Stramaccioni, alla prima in Europa e adesso pronto a conoscere il nome della prossima avversaria ai playoff. La pratica Hajduk può considerarsi quasi conclusa, il ritorno un impegno che può essere risparmiato a giocatori stanchi o acciaccati.

TENUTA DA 90' - C’era il rischio infatti che i nerazzurri potessero subire troppo la maggiore freschezza atletica degli avversari, autori di un discreto inizio accompagnato da qualche timida iniziativa individuale sulle fasce. Ben presto, però, il lupo croato si è tramutato in agnellino: l’Inter ha assunto così il controllo del gioco anche grazie agli scambi rapidi, soprattutto a destra con un mobilissimo Palacio. Il gol di Sneijder arriva a sancire i reali valori del campo. Jonathan e Zanetti si scambiano e sfondano sulla corsia, Guarin ci mette il fisico e la lucidità di palleggio nell’imporsi a centrocampo. Anche a sinistra Nagatomo si impegna e pesca il jolly su deviazione. Il calo nella ripresa cambia poco le carte, a farlo invece è Strama che inserisce Coutinho per un ispiratissimo ma spompato Sneijder. Basta poco al brasiliano per trovare il giro giusto e timbrare il tabellino. Tutte note che si accompagnano ad un’ottima tenuta della squadra, fino al 90’. Siamo soltanto ad inizio agosto, ciononostante si è vista un’Inter che corre e sa gestire le energie. Anche in questi casi si vede la mano del mister.

I NUOVI - Dimostra di essere un portiere già da Inter anche Samir Handanovic, rimasto quasi inoperoso per tutto il match e poi costretto nel secondo tempo al salvataggio su Maglica. Nell’occasione è Silvestre a commettere un’ingenuità regalando palla all’attaccante avversario, che per fortuna si lascia ipnotizzare dal nuovo numero 1 nerazzurro. Luci e ombre per l’ex difensore del Palermo su cui dovrà lavorare per ambire ad un posto nell’undici di Stramaccioni. Tra le nuove scommesse del tecnico c’è anche quella di concedere a Chivu ampia fiducia in mezzo alla retroguardia. Il romeno stavolta dà il meglio a differenza delle precedenti prove, chiudendo a sinistra anche quando è Nagatomo a concedersi qualche sbavatura di troppo. A frenarlo è solamente l’infortunio al piede subito a fine primo tempo, che concede a Samuel la chance di un rientro tranquillo. In avanti la scena se la prende Palacio, autore di una prestazione super tra scatti, rientri e passaggi d’oro che dimostrano l’ottima disposizione al gioco di squadra. Prova superata anche per un giocatore che intriga sempre più negli schemi offensivi di Stramaccioni.

AVVERSARIO SOFT - Una gara quella giocata dall'Inter che induce all'ottimismo, ma che ovviamente deve anche tenere in conto il valore dell'avversario. A certi livelli, infatti, sarà tutta un'altra storia ed è lì che la squadra ci fornirà delle risposte più concrete. Mancano ancora poco più di tre settimane all'inizio ufficiale del campionato e ci sarà tempo per oliare al meglio certi meccanismi, quelli che ieri sera hanno funzionato nel modo giusto. La parola spetterà anche a Moratti e al mercato, quando si deciderà di spendere in maniera opportuna nelle zone del campo che richiedono rinforzi. Il tempo gioverà anche a Milito che, com'è solito in fase estiva, dimostra di non essere al top, malgrado l'assist per Sneijder. Il vero Principe tornerà presto ma ha bisogno di un vice.

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 03 agosto 2012 alle 09:00
Autore: Daniele Alfieri
vedi letture
Print