Controcorrente il Corriere della Sera, che oggi spiega: "A Bergamo contro l’Atalanta di Gasperini, ex comandante congedato dopo 90 giorni alla guida dei nerazzurri, ancor oggi avvelenato per quell’esonero e piuttosto minaccioso, Frank De Boer rischia tanto, non la panchina. Dopo quelli con Roma e Cagliari, un nuovo rovescio lo spingerebbe vicino al burrone ma non dovrebbe comunque farlo cadere. Almeno questa è l’idea della dirigenza dell’Inter, decisa a esonerarlo solo in caso di sconfitta larga e disastrosa".

Insomma, resta un minimo di credito all'olandese, anche se fare punti all'Atleti Azzurri sarebbe decisamente cosa buona e giusta. "Tempo non ne ha più, lo sa pure lui - insiste il Corsera -. In attesa di provare a strappare a giugno Simeone all’Atletico Madrid, i nomi dei traghettatori sono i soliti, con l’ex della Lazio Stefano Pioli in leggero vantaggio su Capello e Guidolin. Nessuno entusiasma, però se dovesse arrivare l’ora del cambio la preferenza sarà per un tecnico italiano, vista la difficile esperienza con uno straniero. Thohir e Bolingbroke hanno lavorato due mesi per far fuori Mancini. Oggi l’ad inglese e il presidente sono meno uniti e in una posizione precaria agli occhi della proprietà cinese. Il gruppo Suning e il presidente indonesiano torneranno in settimana a Milano, e dopo la partita di mercoledì con il Torino ci sarà l’assemblea dei soci. Si faranno i conti, non solo però di bilancio. Da discutere la posizione del tecnico e la struttura societaria. De Boer non è il solo in bilico".

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 23 ottobre 2016 alle 11:08 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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