Ha parlato di Milan Fabio Capello intervistato dalla Gazzetta dello Sport. Ma non solo: nei discorsi dell'ex allenatore anche il duello scudetto tra Inter e Juventus.

Il Milan al momento è la squadra più sicura del suo destino. Lo scudetto è un miraggio, le minacce alle spalle lontane. Bene così?
"Il Milan non può pensare di correre per il terzo posto. Ricordo il mio quarto anno, quando siamo arrivati quarti a 13 punti dalla Juventus: la società non accettava quella posizione in classifica. Questo Milan veniva da uno scudetto e da una stagione strana, con la semifinale di Champions e il quarto posto conquistato per i problemi della Juve. E ha fatto una campagna acquisti non indifferente, mi pare. I punti di distacco dalle prime sono tanti".

Rimonta impossibile?
"Io con il Real rimontai il Barcellona ma davanti c’era una squadra sola... e si addormentò. Qui il Milan ha due squadre davanti".

La rosa però è inferiore a quella dell’Inter, non crede? E come la valuta in rapporto a quella della Juve?
"L’Inter è fuori categoria per valore della rosa. Il Milan però per me ha una squadra superiore alla Juve. Insomma, ha la seconda rosa del campionato".

Qual è stato allora il problema?
"Diversi giocatori acquistati hanno impiegato diverso tempo per integrarsi, per capire il calcio italiano. Poi gli infortuni, che vanno messi in evidenza. “Warum”, direbbero in Germania. Perché?".

Il Milan lo scorso anno sacrificò Tonali per rivoluzionare la squadra. Tra Leao, Theo e Maignan, i big di questa squadra, chi sacrificherebbe in caso di necessità?
"Bellissima domanda con una bellissima risposta: lo sa l’allenatore. Io penso che un allenatore possa perdere un giocatore chiave, un punto di forza, solo se sa che arriveranno due rinforzi per risolvere due problemi. La difficoltà però è un’altra...".

Dica.
"Trovare i giocatori che fanno la differenza. Il Milan per me non può fare acquisti sperando che crescano con il tempo. Il Milan deve prendere giocatori di garanzia, che cambino la squadra. Guardate l’Inter. L’Inter spende soldi in un’altra maniera...".

Quindi dove ha sbagliato il Milan?
"Il Milan aveva Calhanoglu, Kessie, Bennacer e Tonali. Quello era il centrocampo più forte d’Italia e il Milan lo aveva in casa. Non è rimasto quasi nessuno".

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Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 31 gennaio 2024 alle 08:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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