Il protagonista del pomeriggio di Benevento è stato Marcelo Brozovic. Il croato ha fatto vedere colpi e giocate che il mondo interista gli ha sempre riconosciuto, ma che troppo spesso non ha visto in campo. Ieri Spalletti gli ha dato fiducia, confermandolo per la seconda volta alle spalle di Mauro Icardi, in un ruolo che ogni settimana rappresenta un vero e proprio rebus. Enigma dovuto al fatto che nessuno, da Joao Mario a Eder, passando proprio per lo stesso Brozovic, ha convinto a pieno alle spalle del capitano nerazzurro. La prestazione di ieri però, condita dei due gol decisivi, può rappresentare una svolta per Brozovic e per Spalletti. 

UOMO GIUSTO - Nel precampionato molti hanno identificato in Brozovic l'uomo ideale per occupare il ruolo di trequartista, unico per talento e dinamismo in grado di avvicinarsi il più possibile al prototipo di giocatore che Spalletti avrebbe voluto (Nainggolan/Vidal). Questa osservazione però è stata sempre accompagnata da un "MA": "Ma è discontinuo, "Ma non garantisce affidabilità", "Ma è anarchico tatticamente". Osservazioni figlie delle passate stagioni, quando Brozovic ha dimostrato di avere tanto talento quanta discontinuità. Cosa che aveva fatto addirittura finire il croato sul mercato, salvo poi restare per mancanza di offerte concrete. Al Vigorito però, Brozovic ha deciso di prendersi l'Inter

LA PARTITA - Al di là dei due gol, Brozovic è stato il migliore in campo anche secondo i numeri. Osservandoli infatti (fonte: Whscored.com), Brozovic è arrivato al tiro 4 volte (meglio solo Perisic e Icardi), fornendo anche 8 assist ai compagni, con il 97% di passaggi riusciti. Numeri che aumentano di valore se affiancati dalla heat map della sua partita, dalla quale si evince come Brozovic abbia effettivamente svariato per tutta la metà campo avversaria, agendo da vero tuttocampista. Il gol dell'1-0 è perfetto per inserimento e tempi di gioco, un movimento da vero trequartista di Spalletti. Se Eder è troppo offensivo e Joao Mario gioca sempre sulle uova, ecco che Brozovic può definitivamente prendersi una maglia da titolare in quel ruolo. Un posto negli 11 per far sparire ogni "MA" quando si parla di lui. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 02 ottobre 2017 alle 11:20
Autore: Matteo Serra / Twitter: @MattSerra5
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