Rodrigo Alborno, impegnato in questi giorni nella Viareggio Cup con la Primavera di Stramaccioni, parla ai microfoni del portale Goal.com, rivelando tanti aspetti della sua avventura all'Inter, a partire dal momento in cui è scoccata la scintilla col club nerazzurro: "Ero impegnato al Mondiale Under 20 con il Perù, fu lì che l'Inter mi visionò con uno scout e da lì cominciano a seguirmi". Fino all'arrivo a Milano, avvenuto in estate, e dove vive coi suoi genitori. Ma dove, soprattutto, ha la possibilità di crescere e confrontarsi con giocatori di livello mondiale che non gli negano mai dei consigli: "Ogni volta che incontro Zarate, Forlan, Zanetti, Alvarez, Cambiasso, parliamo sempre un po'".

Alborno, poi, si dice lusingato da un paragone eccellente: "La verità è che se vengo paragonato a Zanetti per le mie caratteristiche tecniche, che sono simili alle sue, mi fa solo piacere. Del resto mi piacerebbe emulare le sue gesta, tutti sanno che è un grandissimo campione". Rorro è stato sin qui impiegato da Stramaccioni anche in posizione più arretrata rispetto a quello che è il suo ruolo originario, "ma mi piace giocare in ambedue le posizioni, mi trovo bene sia da difensore che da centrocampista, anche se è questo il ruolo che preferisco tra i due perché è lì che gioco sin dal principio".

C'è una grande differenza che Alborno ha notato nel suo impatto con il calcio italiano? "Sì, l'incredibile velocità con la quale si gioca, si muove il pallone e si fanno i passaggi". Parlando invece dell'Italia in generale, Rodrigo non può fare a meno di notare il clima: "A Viareggio non fa tanto freddo, ma a Milano... Non avevo mai provato una sensazione del genere, ma mi dovrò abituare a giocare coi piedi congelati". Per arrivare, magari, ad indossare un giorno la maglia della nazionale paraguayana, "una cosa che sogno sin da bambino. So che dipende tutto da me, io devo lavorare duro come sempre per guadagnarmi questa chance". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 09 febbraio 2012 alle 12:05
Autore: Christian Liotta
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