Intervenendo margine dell'evento MilanoParigiCapitali, organizzato da Milano Finanza, Alessandro Antonello, CEO dell'Inter, ha detto la sua sul macrotema degli stadi nel calcio paragonando la situazione dell'Italia a quella della Francia, Paese che ospiterà le Olimpiadi nel 2024: "Il confronto con la Francia è complicato perché la Francia ha potuto beneficiare di un evento sportivo come gli Europei 2016. L’Italia si sta candidando per gli Europei 2032, è un po’ lontano nel tempo ma intanto ci stiamo organizzando. Diciamo che anche in Italia si sta lavorando in questa direzione, vista l’età media degli stadi è necessario un intervento. Inter e Milan da tre anni hanno presentato un master plan, in fase di discussione. In queste ore abbiamo ridepositato il piano di fattibilità tecnica ed economica al comune di Milano, che ha dato seguito alle indicazioni che l’amministrazione ci aveva dato. Non è solo uno stadio ma un distretto dell’entertainment, di cui far beneficiare la città di Milano. Deve essere un progetto ecosostenibile, ma ripeto il dato fondamentale è che, in assenza di infrastrutture, difficilmente club come Inter o Milan, ma in generale il sistema italiano, possono tornare a competere ad alti livelli internazionali. Ci sarà un dibattito pubblico, dopodiché la Giunta esprimerà il suo parere e ci auguriamo di procedere alla stesura del progetto esecutivo". 

Il discorso, in seguito, si è spostato sulla questione dei diritti tv, altra voce importante in chiave ricavi nei bilanci dei club calcistici: "Una ricetta non sono io che posso darla, c’è un team di lavoro che ha iniziato ad affrontare il tema in maniera strategica. La Premier deve essere il modello anche se la momento è un po’ distante, ma anche la Liga negli ultimi anni ha fatto passi importanti, con una governance molto forte e grandi squadre che ovviamente hanno fatto da traino. Il secondo driver al di là dello sviluppo internazionale deve essere quello tecnologico, il prodotto deve evolversi in base ai desiderata dei tifosi perché sono loro che sostengono l'industry. Stiamo ponendo le basi per colmare questo gap, ma al di là del presidio territoriale dobbiamo rivolgerci al prodotto. La Serie A è ancora riconosciuta come un brand attrattivo, quindi dobbiamo ricreare il valore che il brand aveva negli anni ’90".

Sezione: Focus / Data: Gio 15 settembre 2022 alle 15:35 / Fonte: calciomercato.com, gazzetta dello sport
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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