Il nostro destino, il vostro incubo. 

Comincia così il derby di Milano, il secondo stagionale dopo il 5-1 dell'andata giocato e vinto dall'Inter sotto gli occhi di un San Siro all'80% nerazzurro che con la manita di settembre iniziava ad avere preludi di una stagione devastante. Le milanesi si presentano rispettivamente con 83 e 69 punti, 14 di differenza che non lasciano dubbi sul piazzamento finale, ma rendono straordinariamente interessante il ritorno di campionato contro i cugini, reduci da un periodo non esattamente idilliaco dopo l'eliminazione dall'Europa League per mano della Roma e a rischio di una batosta psicologica storica. Dopo la già triste pagina storica scritta nella scorsa stagione con la doppia vittoria dell'euroderby in semifinale di Champions, il 5-1 dell'andata, i cinque scontri diretti persi e i 12 gol subiti, il Milan si ritrova a correre il rischio di vedere l'Inter conquistare matematicamente il Tricolore in 'faccia' in casa sua. Lo scudetto, il ventesimo, la seconda stella, la stessa che dopo la beffa giocata proprio alla squadra di Inzaghi nel 2022 i milanisti avrebbero voluto (ed erano convinti di) conquistare proprio prima dei bauscia

Ritenta sarai più fortunato. L'Inter mette in chiaro le cose praticamente da subito: ci mette un pochetto la squadra ospite per cominciare a spaventare i padroni di casa, lasciando che siano loro a fare le cortesie di casa per i primissimi minuti. Poi l'Inter comincia a suonare i primi squilli fino al gol di Francesco Acerbi che spiazza Mike Maignan al 18esimo su corner battuto da Dimarco, aggiustato da Pavard e capitalizzato dall'ex Lazio. Proprio lui, l'ex difensore biancoceleste che in quel Lazio-Milan del 2022 passò alle cronache per il suo sorriso dopo il gol di Tonali. Da sorriso in sorriso: e per uno scudetto tolto, uno ne rende aprendo le marcature di un tabellino continuato da Marcus Thuram nella ripresa. Dopo l'intervallo i quasi campioni d'Italia entrano in campo recitando lo stesso copione con il quale avevano concluso la prima parte di gioco e dopo quattro minuti dall'inizio del secondo tempo arriva il graffio di Tikus che su un lancio di Alessandro Bastoni mette in discesa la partita e la strada verso la festa: 0-2 e 'l'invaso' Meazza esplode. 

Un avvilito Stefano Pioli si agita dalla panchina nella speranza di smuovere qualcosa nei suoi, puntando all'orgoglio, quantomeno a quello. E ci riesce: dopo i cambi i rossoneri si svegliano e dopo un primo salvataggio di Yann Sommer su Gabbia, Tomori in tap-in manda in porta. Rete che risveglia anche i rossoneri sugli spalti, non troppi e quasi surclassati dai cugini in trasferta. A scaldarsi però sono anche gli animi in campo e dopo una prima avvisaglia di 'lite' nel primo tempo ne arriva una tra i vecchi nemici Theo-Dumfries (entrato dieci minuti prima al posto di Darmian) che Colombo non perdona mandando sotto la doccia anzitempo entrambi gli esterni. La squadra di casa si fomenta ricordandosi di essere viva, spinge l'acceleratore, alza il pressing ma anche pressione e mani e a tempo praticamente scaduto il capitano Davide Calabria si fa possedere da un Diavolo sbagliato, perde la testa e rifila un pugno in pieno volto a Davide Frattesi e finisce anche lui sotto la doccia. L'espulsione non cambia però il normale corso della gara, è corner per il Milan che ha ancora dieci secondi per aggrapparsi alla rabbia per evitare l'incubo. Ma il nostro destino è scritto, Mkhitaryan libera l'area, Colombo fischia e l'Inter è CAMPIONE D'ITALIA per la ventesima volta nella storia. E il vostro incubo è confezionato.

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Sezione: Focus / Data: Lun 22 aprile 2024 alle 22:50
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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