In un'intervista al quotidiano genovese Il Secolo XIX ha parlato il padre di Federico Bonazzoli, Massimo, titolare di una falegnameria a Ghedi, che racconta come il figlio è arrivato, giovanissimo, al grande calcio. "Un attaccante di grande talento ma che non deve fare l'errore di sentirsi arrivato. Non lo farà, perché è sempre stato un ragazzo con la testa sul collo e tanta umiltà, ma mai come in questi mesi gielo ripetiamo tutti di continuo perché non si faccia distrarre.

Io ero un difensore centrale con i piedi quadratissimi e da me ha preso solo il fisico e forse la grinta. I primi gol li ha fatti nell'oratorio di Ghedi, il nostro paese, 19mila abitanti in provincia di Brescia. Vi posso assicurare che già a 4-5 anni si vedeva che c'era tanto talento.

La cessione dall'Inter alla Sampdoria? Sono felicissimo della scelta! Saremmo venuti anche a gennaio a Genova potendolo fare (Bonazzoli, ceduto a gennaio, è rimasto all'Inter in prestito fino a giugno, ndr). Non fraintendetemi: l'Inter è l'Inter, un top club di livello mondiale, però un ragazzo di 17 anni che vuole diventare grande ha bisogno di giocare e avere spazio e questo può avvenire più difficilmente in un club grande dove la concorrenza è fortissima".

Infine su Ferrero:"Siamo andati a pranzo insieme il giorno della firma ed è stato un giorno speciale. Non lo dimenticheremo. È stato molto simpatico ma devo dire, rispetto a come si vede in televisione, ha fatto un discorso molto saggio e serio che io, come padre, mi sono sentito di condividere in toto. Ha parlato di progetti e di cosa deve fare un ragazzo di 17 anni di fronte a un'opportunità e di come la Samp ha fatto un investimento su Federico. Sì, ha parlato anche di scudetto, ma cosa c'è di male? Ha parlato di obiettivi, ma anche di percorso e progetto, è quello che ci ha conquistato".

Sezione: Focus / Data: Gio 12 marzo 2015 alle 11:30
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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