Nicola Berti resta ottimista riguardo alla corsa scudetto. "Mezzo scudetto sul petto dei milanisti? Se così fosse, l’altra metà sarebbe su quello degli interisti. Diciamo che il Milan è favorito, ma domenica fa visita alla fatal Verona quindi", risponde con la consueta ironia al Corriere della Sera. "Il Milan ha anche un pareggio a disposizione, ma fra due turni affronterà l’Atalanta. Ci sarà da combattere, per tutti, anche per l’Inter che dopo l’Empoli incontrerà il Cagliari in lotta per non retrocedere. Cos’ha l’Inter in più? Si è visto nel derby di ritorno di Coppa Italia, 3-0. E poi anche in quello perso a febbraio avevamo mostrato un gioco migliore. Certo, ora non dipende più da noi, che possiamo solo gufacchiare".

Berti giudica positivamente il lavoro di Inzaghi ("Al di là delle aspettative, non ha Lukaku e Hakimi, ma ha avuto il pregio di far ruotare tutta la rosa") e non lesina mai un complimento per Nicolò Barella ("Lui e Brozovic sono un centrocampo sul podio in Europa"). Da simbolo interista rischiò anche di andare al Milan, nel '94. "Con il contratto in scadenza: era normale che mi guardassi attorno. Ma il Milan mi voleva mettere due guardie del corpo per tenermi d’occhio. Alla fine rinnovai il contratto con l’Inter. Calhanoglu? Io ero già da sei anni alla Pinetina, ero amato follemente dalla gente".

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Sezione: Focus / Data: Mer 04 maggio 2022 alle 09:52
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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