Il calciomercato, si sa, è da sempre il momento della stagione che più fa sognare i tifosi: quello durante il quale si vedono i grandi campioni cambiare squadra, durante il quale le nuove compagini prendono forma, quello durante il quale ogni tifoso sogna di vedere approdare alla propria formazione nuovi fuoriclasse (i tifosi del Real Madrid ne sanno qualcosa). E’ un periodo che vive soprattutto sull’attesa, sulle aspettative, sui sogni della gente e che spesso si risolve con uno, massimo due colpi a sensazione, accompagnati da una miriade di scambi, cessioni, prestiti, acquisti di buon livello. In casa Inter, appunto, si sta ancora aspettando il colpo a sensazione, l’acquisto roboante, ma non è detto che ciò avvenga. L’Inter, su segnalazione di Mourinho che ha chiesto un buon centrale difensivo, due centrocampisti e una/due punte, si sta già muovendo con oculatezza e ha già messo a segno due buoni colpi: Motta a centrocampo e Milito in attacco. Se si concluderà anche la trattativa Arnautovic il settore avanzato sarà praticamente quasi completo, e a quel punto mancheranno solo un centrale (che potrebbe essere Carvalho) e un altro centrocampista (Deco, Diamanti o chi per essi).

Tutto, manco a dirlo, ruota attorno al destino di Ibrahimovic. Se, infatti, lo svedese resterà in nerazzurro, insieme a Milito punta centrale e Balotelli (oppure Arnautovic) esterno formerà il tridente titolare dell’Inter. Senza dimenticare il rientrante Quaresma (cui Mourinho vuole dare un’altra chance almeno fino a gennaio) e Amantino Mancini (a meno che non venga ceduto o scambiato) pronti a subentrare. Se Ibra resterà, dunque, Moratti entro il 12 luglio (termine entro il quale Mourinho vuole la rosa al completo per la partenza per il ritiro) dovrà solo limare gli ultimi dettagli, magari prendere un altro esterno di attacco e “smussare” gli altri reparti, dove al massimo ci potrà essere qualche piccola scossa di assestamento. Non aspettiamoci, dunque, il botto finale: i vari sondaggi per Eto’o, Drogba, Lavezzi a suo tempo sono stati effettuati più per capire su quali prede dirigersi in caso di partenza di Ibra, che per reale interesse ad acquistare. Non a caso Moratti, quando ha incontrato Laporta presidente del Barcellona, ha detto che alla fine si è convenuto che ognuno si tenesse i suoi attaccanti: Ibra da una parte ed Eto’o dall’altra. Come dire, scambio poteva essere, ma scambio non sarà (almeno stando così le cose). Se invece dovesse partire, allora sì che Moratti con i soldi incassati potrà lanciarsi su un grande bomber di caratura internazionale.

Più che sull’attacco, anzi, al momento l’attenzione sembra spostata più sulla difesa, dove presto Branca dovrebbe chiudere per Carvalho e dove c’è fermento per capire quale sarà il futuro di Maicon. Se il brasiliano partirà, e al momento il Chelsea sembra essere la pista più percorribile, si dovrà cercare un valido sostituto oppure dare fiducia subito a Santon e prendere un altro terzino che possa coprire l’uno o l’altra fascia (visto che Santon può giocare da entrambe le parti).

Altra necessità impellente è al momento quella di vendere e ridurre una rosa in eccesso. Vieira non rientrerebbe più nei piani societari e con Cambiasso, Motta, Stankovic, Zanetti, magari anche Deco, non troverebbe molto spazio. Il suo ingaggio molto alto (5,8 milioni di euro a stagione) spingono per una cessione e il Psg sembra essere in prima linea. Va trovata una sistemazione a Obinna, chiesto da Tottenham e osservato dal Napoli; a Suazo, che ha la fila degli ammiratori in Inghilterra; a Rivas. E non dimentichiamo che Mourinho ama la linea verde: diversi giovani promettenti della Primavera si sono aggregati alla prima squadra, come Destro, Caldirola, Khrin, Napoli, e da questi Mourinho potrebbe promuovere in prima squadra i nuovi Santon o Balotelli. Investire su di loro, sui prodotti del proprio vivaio e sugli italiani apporterà un vantaggio a loro, al calcio italiano e ai conti dell’Inter.
 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 29 giugno 2009 alle 08:00
Autore: Domenico Fabbricini
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