La rivoluzione silenziosa è cominciata. Erick Thohir, dopo aver studiato e osservato, sotto traccia e in silenzio, sta rivoltando l’Inter, mettendo i suoi uomini nei posti chiave e soprattutto chiudendo il rapporto con Marco Branca, per 10 anni e mezzo direttore dell’area tecnica, ma adesso troppo lontano dal nuovo progetto 'Rinascita' nerazzurra. Il primo a pagare è quindi lui, il Cigno di Grosseto, diventato il capro espiatorio di tanti errori, commessi un po’ da tutti dal post Triplete in poi. Certe scelte sono state valutate male e non si sono rivelate giuste, Benitez e Gasperini dicono siano state iniziative sue, ma è anche giusto ricordare quello che di buono è riuscito a fare.

Giusto sottolineare le grandi intuizioni con l'approdo ad Appiano dei vari Veron e Cambiasso, senza alcun esborso economico, proseguendo con Julio Cesar, passato dall’essere un perfetto sconosciuto al miglior portiere del mondo, nel giro di pochi anni. Intuizioni, come i vari Samuel, Figo, Maicon, Maxwell, Vieira, Ibrahimovic, il Crespo di ritorno. Sembra passata una vita. I recenti 'colpi' (vedi Pereira e Schelotto) non hanno certo giocato a suo favore, ma non è giusto incolpare solo lui per gli errori post Triplete, sia a livello societario che tecnico.

Chiuso il rapporto con Branca sembra sempre più indispensabile l’arrivo di un uomo forte, carismatico, che possa diventare il riferimento di squadra e società, un referente sempre presente di Erick Thohir in Italia, per aiutare Piero Ausilio (il quale avrà nell’immediato maggiori responsabilità) e Marco Fassone, in grado di mettere la faccia quando le situazioni delicate e complicate lo richiederanno. La storia del tifo nerazzurro fa pensare ad una figura di stampo interista, ma questo non è l’aspetto fondamentale. Più importante è che questo nuovo ingresso sia universale, completo, internazionale insomma, ed è facile pensare a Leonardo, uomo poliglotta, di ampie visioni, uomo che il calcio l’ha sempre ‘masticato’ e molto bene. Thiago Silva e tifosi rossoneri ancora ringraziano.

Competenza tecnica e carattere dicono che potrebbe essere lui l’uomo in più della nuova ThoInter che sta nascendo. Thohir che alla fine ha dimostrato di essere un diesel, studia e osserva, in silenzio, manda giù le critiche senza rispondere, ma poi capisce quello di cui l’Inter ha bisogno e agisce, meditando e ponderando, come ha fatto negli ultimi giorni di mercato, trasgredendo anche al principio che si era dato di vendere prima di comprare. Dopo aver bloccato in prima persona lo scambio bocciato dalla tifoseria Vucinic-Guarin, il tycoon ha portato a termine l’acquisto di Hernanes, che rappresenta un’opera di autofinanziamento dispendioso, per usare un ossimoro, ma questo passo ha fatto capire quanto ET voglia catapultarsi fin da subito nel mondo Inter, per volare insieme all’Inter.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 07 febbraio 2014 alle 00:00
Autore: Marco Barzaghi / Twitter: @marcobarzaghi
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