"È stato un pranzo bellissimo, molto familiare. Mi sento davvero parte della famiglia dell'Inter. Moratti poi ha fatto una gentilezza, mettendo il Pallone d'Oro del 2002 che gli avevo regalato sulla tavola. Mi ha fatto un grande piacere". Così Ronaldo Luis Nazario De Lima nell'intervista concessa ai microfoni di Mediaset Premium, della quale erano state già rese note delle anticipazioni. "L'Inter rimarrà sempre la mia grande famiglia - dice il brasiliano -. Abbiamo ricordato le vecchie cose, poi abbiamo parlato di calcio, di cose personali e familiari. Siamo stati parecchio tempo lontani, la nostra storia è stata interrotta in maniera dura e molto drastica. Abbiamo commesso degli errori e delle scelte sbagliate, ma ci siamo perdonati. Se torna presidente e mi chiama a fare il dirigente? Ci vengo perché ho una grande gratitudine. Bisogna vedere il momento giusto e un po' di cose, però non escludo niente".

Stasera l'Inter proverà a riprendersi a San Siro contro la Samp e il Fenomeno è ospite in tribuna. "Le ultime partite sono andate male, speriamo torni alla vittoria già sabato (oggi, ndr) che ci sarò io. Spero di portare anche fortuna. Ho sentito che viene anche Mourinho, pure lui è stato molto importante all'Inter con scudetto, Champions League e tutto. Cosa manca oggi all'Inter? Bisogna vedere come finisce quest'anno. È un momento difficile, anche se l'Inter ha fatto degli acquisti importanti e svolto un buon lavoro cercando di formare una squadra competitiva dopo anni in cui non lo è stata. Sono fiducioso, quest'anno non è da escludere nella lotta per lo scudetto".

Un parere anche su Icardi: "Quel ruolo lì non è facile perché devi fare sempre gol e diventa complicato. Sono curioso di vederlo dal vivo". E riguardo a Mancini Ronaldo spiega che il tecnico "ha un legame molto forte con l'Inter. Abbiamo giocato contro parecchie volte, non l'ho avuto e non so come sia da allenatore, ma sicuramente è uno dei migliori al mondo. Penso che abbia ancora tanto da dare all'Inter".

Poi un pronostico sulla Champions League: "Barcellona, Real Madrid e Bayern Monaco sono le favorite per quest'anno. Non sono io che non do chance alla Juve, ma sono le altre squadre che sono in migliori condizioni e hanno un gioco più bello ed efficace. Forse davanti a tutte c'è il Barça che in questo momento è la squadra più in forma".

Tornando alla sua strepitosa carriera, quale ricordo sceglierebbe fra Pallone d'Oro, Coppa UEFA e Mondiale? "I ricordi sono tutti belli. Li conservo tutti, sono contento di essere stato in tutti questi momenti storici. Non c'è una classifica. Sono momenti che ho vissuto, sono stato al 100% in ognuno di questi eventi".

I momenti più negativi il 5 maggio 2002 e il 12 luglio 1998, date dello scudetto e del Mondiale persi. "Io non mi esalto tanto quando si vince e non sono depresso quanto si perde. Nel calcio vittorie e sconfitte si ricordano spesso, io mi ricordo anche delle sconfitte, però cerco di pensare in modo sportivo. Non c'è mai stato nessuno che ha solo vinto".

Rimane però qualche piccolo rimpianto: "Da chi avrei voluto essere allenato? Mourinho e Pep Guardiola. Anche se Mourinho è stato con me a Barcellona quando era il secondo di Bobby Robson, avevamo un bel rapporto. Anche Guardiola ha giocato con me in quel Barcellona, però era già un grande leader nel gruppo. Avrei voluto avere entrambi come allenatori. Conte farà fatica? Credo di sì, però lui saprà agire nel miglior modo".

Per Ronie invece nessuna chance di vederlo nei panni dell'allenatore: "Perché conosco i giocatori e so esattamente come pensano, non avrei avuto la pazienza per gestire venticinque-ventotto giocatori ogni giorno. E poi fare la vita da giocatore come allenatore, ogni giorno allenamento, i viaggi con la squadra nel weekend, poco tempo con la famiglia: sarebbe come tornare a giocare però in panchina. No, mi piace com'è adesso la mia vita".

Per chiudere si parla dello scandalo nell'UEFA: "È necessaria questa pulizia nel calcio, speriamo si trovino tutti i colpevoli e che vengano puniti, in modo da fare protagonista del calcio solo la parte sportiva. Per la parte amministrativa, tutti vogliamo un calcio pulito e trasparente". Ronaldo però ha sempre l'aria di essere felice. "Faccio sempre quello che mi piace e cerco sempre di lavorare con le cose che mi danno soddisfazione. Poi tornare a Milano, vedere gli amici e i tifosi è sempre bello. Dovrei farlo più spesso. È una promessa? Certo!".

Sezione: Copertina / Data: Sab 20 febbraio 2016 alle 18:28
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
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