Nel giorno in cui il sindaco Beppe Sala ha replicato a muso duro al presidente del Milan, Paolo Scaroni, che era tornato a incalzare Palazzo Marino sui tempi per la realizzazione del nuovo stadio, Milan e Inter continuano a tenere aperto il canale dell’ex Area Falck a Sesto San Giovanni. E' quanto si legge stamane sull'edizione milanese del Corriere della Sera, dove si spiega che, nei giorni scorsi, i due club hanno incontrato i rappresentanti della società proprietaria dell’area e i tecnici si sono messi al lavoro sfornando disegni, valutazioni sulle bonifiche e ipotesi progettuali. Nessuna procedura avviata, nessuna autorizzazione concessa, ma la conclusione di chi sta lavorando all’ipotesi è che il nuovo stadio insieme al centro multifunzionale nell’area dell’ex Falck è un’alternativa reale a San Siro e non più solo uno strumento di pressione per indurre il Comune a più miti consigli con la minaccia di abbandonare Milano. Tutto dipenderà dal documento che uscirà venerdì dalla giunta chiamata a esprimersi sul pubblico interesse del progetto.

Tutto ruota intorno alle volumetrie che circondano il progetto del nuovo impianto: centro commerciale, alberghi, grattacieli per gli uffici. Tutte da realizzare su un’area di proprietà del Comune, con il timore del sindaco che il progetto sia il cavallo di Troia per un’operazione fortemente speculativa. "Se le squadre vogliono fare lo stadio, facciamolo domani mattina — ha spiegato il primo cittadino meneghino ieri — Nessuno vuole frenarlo ma se vogliono fare hotel, uffici e centri commerciali se ne discute e non accetto nessuna pressione perché ci sono regole precise da rispettare. Per cui visto che si farebbe anche su terreni nostri, il progetto deve essere compatibile con le necessità della città e del quartiere». Soprattutto per quanto riguarda gli spazi destinati al commerciale". 

Insomma, una partenza di trattativa in salita dove il Comune non è intenzionato a rinunciare a quelle che sono le sue prerogative e tantomeno farsi mettere fretta dalle squadre che vorrebbero chiudere la fase preliminare e farsi trovare pronte con il progetto esecutivo esattamente tra un anno. Intanto è stata rinviata alla prossima seduta utile del Consiglio regionale, la mozione della Lega che propone la candidatura dell’impianto del Meazza a patrimonio dell’Unesco.

Sezione: Copertina / Data: Mer 06 novembre 2019 alle 10:00
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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