Un luglio piuttosto travagliato per l'Inter, che tra questioni societarie, notizie di mercato, risultati sul campo e malumori interni non dispensa di certo grande ottimismo tra i tifosi nerazzurri, che con l'avvento di Suning avevano ritrovato l'entusiasmo e le aspettative di un tempo. Posto che una nuova proprietà, a maggior ragione se straniera, ha bisogno di tempo prima di trovare la quadra; che la campagna acquisti dura ancora un altro mese; che le amichevoli di lusso servono solo a far cassa ma espongono frequentemente a brutte figure in una fase di ricostruzione atletica, tecnica e tattica, meritano particolare attenzione le posizioni di due pilastri dell'Inter pre-Suning: Roberto Mancini e Mauro Icardi. Entrambi sono accomunati da un desiderio: il rinnovo del contratto. Ma le situazioni sono piuttosto diverse.

PRIORITÀ VS. ELDORADO - Maurito è il grande protagonista del mercato nerazzurro, un autentico caso esploso all'improvviso dopo le dichiarazioni pubbliche e gli incontri con altri club della moglie-agente Wanda Nara. Voci, indiscrezioni, tweet tutti finalizzati a ottenere quell'aumento di stipendio che, a detta della coppia, il club nerazzurro avrebbe promesso una volta migliorata la posizione finanziaria. Ma la situazione, basata soprattutto su argomentazioni prive di concretezza, è esplosa con il clamoroso trasferimento di Gonzalo Higuain alla Juventus, che ha messo nelle tasche di Aurelio De Laurentiis una somma di denaro inimmaginabile, tale da farsi avanti con il vecchio pallino Mauro Icardi. Offerte vere, altro che rumors, respinte finora al mittente dai nerazzurri, non certo dal giocatore. Che a Napoli troverebbe un Eldorado. Proposta d'ingaggio talmente alta che il diretto interessato può sbattere in faccia a Thohir e Zhang, in attesa di quel rilancio che l'attaccante auspica, prediligendo la permanenza a Milano. Un rinnovo che rappresenterebbe un impegno finanziario significativo in epoca di FFP. Il muro nerazzurro sembra solido, ma se davvero DeLa decidesse di oltrepassare i limiti del buon senso, non è detto che l'Inter alla fine rinunci a rifilare uno schiaffo alla miseria e dica sì. Nell'attesa, il mercato interista vive una fase di stand-by, pur con Antonio Candreva in arrivo.

CORSI E RICORSI - Anche Roberto Mancini vorrebbe il rinnovo, e anche il tecnico sta cercando di farlo capire alla nuova proprietà. L'ultimo incontro è servito a chiarire il concetto, anche se una decisione in tal senso non è stata ancora presa. Rispetto a Icardi, l'allenatore non ha altre ricche offerte sul tavolo, ma le sue argomentazioni sono più che legittime e non implicano questioni meramente economiche. Mancini ha iniziato la scorsa stagione un percorso che ha posto le basi per un ulteriore upgrade, rappresentato dal ritorno in Champions League dell'Inter. Ed è proprio questo l'obiettivo che la società gli chiede, per essere al posto giusto quando il guinzaglio dell'UEFA sarà meno stretto e si potrà tornare a investire con decisione sul mercato. Senza un rinnovo, il Mancio teme che in quel preciso momento la panchina dell'Inter sarà affidata a un altro (Diego Simeone), che godrà del lavoro del predecessore e porterà a casa risultati importanti. Un po' come accaduto al passaggio di consegne tra lo jesino e José Mourinho: un film già visto. Con un altro anno di contratto, Mancini avrebbe maggiori garanzie di poter godere degli investimenti di Suning per rendere la squadra più competitiva. Senza, si sentirebbe come un traghettatore in attesa dei saluti a fine stagione. La nuova proprietà sembra dell'idea di aspettare prima di prolungare il contratto del tecnico, perché vuole che se lo guadagni sul campo. Però non è escluso che il discorso venga approfondito prossimamente, per permettere a Mancini di lavorare serenamente ed evitare un divorzio traumatico a stagione appena iniziata.

Pertanto, per Icardi e Mancini il rinnovo pare all'orizzonte, anche se Suning non ha tutta la fretta di entrambi. I cinesi vogliono prima capire quali siano le mosse migliori, inevitabile per chi è arrivato da poco in una società complessa come l'Inter. Allo stato attuale, è l'allenatore colui che rischia meno l'addio. Per l'attaccante, bisogna prima capire quanto in là possa arrivare il lavoro ai fianchi di De Laurentiis. Perché un giocatore è incedibile finché non arriva l'offerta giusta.

Sezione: Copertina / Data: Lun 01 agosto 2016 alle 13:04
Autore: Redazione FcInterNews.it
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