La Gazzetta dello Sport ha intervistato Armando Madonna, tecnico dell'Inter Under 19, per farsi raccontare qualcosa in più riguardo a Sebastiano Esposito e Lucien Agoume, partiti a inizio anno come componenti della squadra Primavera ma che domani potrebbero avere una chance contro il Genoa in prima squadra, complici le molte assenze. "Partiamo dal fatto che non sono prontissimi per giocare, soprattutto nell’Inter - dice prudente l'allenatore -. Devono crescere e devono pensare che stanno avendo una grande fortuna: anche solo allenarsi con i grandi può aiutarti a mettere le basi per fare questo mestiere. Perché arrivare in alto non è facile, ma restarci è ancora più complesso".

In realtà Esposito, lo scorso anno, non era ancora titolare in Primavera perché giovanissimo e con tanti attaccanti davanti, mentre quest'anno ci è rimasto poco per via delle necessità della prima squadra. "Dopo il lavoro con i big l’ho visto molto migliorato: più consapevolezza, più fisicità, più presenza in campo - dice Madonna -. Le doti che si notano subito sono la sfrontatezza, il fatto di non avere mai paura. Ma anche l’alta qualità tecnica, la facilità di tiro e di calcio. Poi certo, stiamo parlando di doti “da Primavera”, trasferirle al piano di sopra è molto difficile. Deve mangiarne di polenta, come dicono a Bergamo, ma dalla sua ha la passione per il calcio e l’ottima capacità di apprendimento, che a volte vale di più anche del talento puro. E ha consapevolezza dei suoi mezzi: se non si esagera, nel calcio aiuta. E avere una famiglia piena di calciatori può facilitare le cose".

Anche Agoume non ha fatto molto con la Primavera, avendo dovuto affrontare nel cammino un Mondiale Under 17. "Si allena sempre con la prima squadra, con noi viene solo a fare le partite. Poteva essere un problema, ma l’ha risolto lui. Viene a vedere i nostri allenamenti, si fa voler bene da tutti i compagni, è propositivo. Ama questo sport - dice ancora Madonna - È veloce di testa, difficilmente perde palloni, sa cercare sia la giocata verticale per le punte che quella esterna. Gioca sempre con grande tranquillità, il suo modo di affrontare la partita a volte può far pensare che pecchi di concentrazione, ma non è così. Si prende dei rischi, e sa uscire da solo da situazioni difficili, quando pressato. Arriva da campionati meno tattici, si sta adeguando. Io l’ho sempre usato da play davanti alla difesa, poi ovviamente c’è una grande differenza a farlo in Serie A. Con la Francia è nei due davanti alla difesa. Per fare l’interno per Conte forse gli manca un po’ di capacità di inserimento, ma può cavarsela».

Sezione: Copertina / Data: Ven 20 dicembre 2019 alle 08:30
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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