Negli studi di TeleLombardia è ospite il direttore dell'area tecnica Piero Ausilio che commenta la situazione dell'Inter, dopo la sconfitta pesante di Parma, partendo dal mercato : "Il mercato è stato fatto seguendo la società, in primis lo staff tecnico. Nei moduli che aveva in testa il mister le due punte hanno caratteristiche simili. Noi abbiamo avuto problemi con Palacio e Osvaldo, rimanendo Guarin avevamo pensato fossimo al completo, poi abbiamo anche giovani promettenti della Primavera su cui puntare e vederli crescere è un dovere. Noi abbiamo in mente più moduli, ci siamo attenuti alle regole UEFA che ne vogliono 25. Il problema è stato che Palacio sia tornato acciaccato ed è andato oltre i tempi previsti, idem dicasi per l'infortunio di Osvaldo. Sono convinto che Rodrigo tornerà presto al gol e Osvaldo sarà già a disposizione giovedì, proprio come Guarin e così dovremmo essere a posto fino al termine della stagione. Se a dicembre faremo nuove valutazioni, penseremo di fare qualcosa di diverso".
"La disponibilità economica si è vista, noi volevamo ridurre il monte salari e ci siamo riusciti portando il costo totale a 70 milioni di euro - prosegue Ausilio -. Abbiamo lavorato seguendo i paletti del FFP e non potevamo scappare da questo e abbiamo cercato delle soluzioni in base ai parametri. Abbiamo quindi cercato i giocatori nel rispetto delle nostre possibilità che non prevedevano giocatori da venti milioni di euro. Noi dobbiamo puntare sulle potenzialità, come fatto con Dodò e Kovacic. Abbiamo puntato su Osvaldo che al di là della scorsa stagione, non si può discuterlo e prenderlo in prestito gratuito con diritto di riscatto a sette milioni è un'ottima operazione, come l'acquisto di Medel con rate comode. La squadra può competere per migliorare il quinto posto e cercare il terzo posto per entrare in Champions League e la squadra ha la possibilità per farlo".
"L'Inter è in una fase di ricostruzione, io sono ottimista di natura, ma vediamo la luce in fondo a questo tunnel. Vedo Mazzarri lavorare tutti i giorni con la carica giusta e con tantissima voglia. Io penso che Paratici e Bigon credano in Mazzarri come creda io. Adesso è in difficoltà, ma ha l'esperienza per venirne fuori e alla fine ha sempre centrato l'obiettivo, in primis l'anno scorso tornando in Europa. E' arrivato da vice-campione d'Italia all'Inter ed era ambito anche da altre squadre, dopo un anno Thohir lo conferma ed è legittimato. Il progetto è partito quest'anno dopo il cambio anche a livello tecnico in cui erano compresi Zanetti, Samuel, Milito, Cambiasso che non sono facili da sostituire. Questo si vedrà nel lungo periodo perché sono stati sostituiti da giovani di grande talento, da altri che avevano voglia di riproporsi. E' certamente una squadra più lunga, ma l'allenatore ha la possibilità e il tempo di tirare fuori le capacità. Un altro problema è stato il dover affrontare la preparazione con dieci assenti causa mondiale. E' impossibile vedere risposte nel breve. Noi siamo sicuri del nostro progetto e andiamo avanti in questa direzione".
Il discorso poi torna sul campo e sulle ambizioni della squadra e di quanto dovrà aspettare l'Inter per tornare a vincere: "Noi stiamo costruendo, quando si punta su dei giovani loro hanno bisogno di esperienza per migliorare. Fra qualche anno, anche mesi, diventeranno giocatori diversi, delle certezze su cui costruire altri giocatori. Noi vogliamo vincere attraverso una stabilità economico-finanziaria. Questo non vuol dire non migliorare la squadra, ma avere un po' di pazienza. Non posso dire quando si tornerà a vincere, è il bello del calcio, l'imprevedibilità. Può sempre capitare qualcosa di non preventivato in fase di progettazione. Chiunque prima di tornare a vincere è dovuta passare da un periodo di ricostruzione. L'Inter, comunque, nell'anno post-Triplete è comunque arrivata seconda perdendo un derby per una coincidenza sfortunata, abbiamo vinto anche la Tim Cup. Oggi sembra siano passate ere, ma non è così. L'anno scorso abbiamo chiuso un ciclo che forse potevamo gestire in maniera più soft, ma abbiamo voluto tagliare con il passato e tutto tornerà indietro nel breve periodo".
Sul piano del gioco Ausilio si espone così: "Il problema è legato alle assenze nel reparto fondamentale per il gioco di Mazzarri, le fasce e questo condiziona chi c'è a dover giocare tutte le partite. Il 3-5-2 richiede un dispendio fisico specialmente in quella posizione e ne risente il gioco perché in settimana non ci si allena, ma ci si prepara per la gara ogni tre giorni. Mazzarri deve incidere durante la settimana tramite la preparazione, ma in queste condizioni non è possibile considerando, per di più, che a giocare sono sempre i soliti. Dodò e Hernanes sabato non dovevano giocare e non si sono allenati fino a sabato, ma si sono resi disponibili per la squadra rischiando altri infortuni. In certe condizioni di campo siamo ridotti al lumicino e non è colpa dell'allenatore questa".
"La Roma è il modello di riferimento - ammette Ausilio -. Ricordo perfettamente i primi due anni dopo il cambio di società e le contestazioni che si sono seguite, poi attraverso il mercato e delle buone intuizioni è nata una nuova Roma, ma la società era già presente prima. Adesso la Roma è una top del campionato che parla di progettualità. Io non capisco perché a Thohir si debba chiedere di fare qualcosa in così poco tempo".
Ausilio, poi, si sofferma sul comunicato di risposta alle parole del presidente Agnelli: "Io per abitudine rispondo ai miei colleghi e non ai presidenti. Thohi ha difeso l'Inter e i tifosi e il diritto, l'unica cosa certa. La Federazione ha ritenuto giusto assegnare lo scudetto all'Inter. Nel momento in cui Thohir fa un comunicato del genere evidentemente ha ritenuto consono utilizzare quel tono".
Una volta introdotto l'argomento Juventus, si torna sull'affare Guarin-Vucinic. Ausilio torna su quel giorno di gennaio: "La trattativa è iniziata, ma siamo stati in grado di interromperla. Così come è iniziata è finita. Noi non abbiamo fatto nulla di più di quello che fece a noi la Juve nell'affare Isla. Era squilibrata dal punto di vista economico e per fortuna non è stata fatta. Non esisteva un conguaglio giusto in favore dell'Inter ed è per questo che non ci siamo accordati. E' normale che poi sia stato dato adito in seguito alla cosa, perché c'erano Inter e Juventus di mezzo. Non c'è mai stata una firma e solo questa avrebbe dato l'ufficialità. Non so come sia stata messa in piedi la trattativa, sono stato coinvolto. Questa trattativa è finita bene e per fortuna Guarin è rimasta con noi".
Altra trattativa burrascosa è stata quella legata a Giacomo Bonaventura nell'ultima finestra di calciomercato: "Noi abbiamo trattato Bonaventura, ma lo avremmo potuto definire solo in caso di cessione di Guarin al Valencia. Lo abbiamo tenuto caldo, ma nel momento in cui non si è concretizzata la cessione abbiamo liberato il giocatore. Sicuramente il Milan non ci ha soffiato il ragazzo.
Il mercato di gennaio è alle porte e Ausilio non si sbilancia molto sulle possibili operazioni in entrata: "Borini mi piace tantissimo e ha caratteristiche non presenti in rosa, però il Liverpool non lo dà in prestito o a condizioni favorevoli. Se dovessero cambiare le cose a gennaio ci faremo trovare pronti, perché a me piace davvero molto. Kramaric? Si sta affermando quest'anno, ma ha caratteristiche simili a quelle di Icardi e Osvaldo e non credo andremo in quella direzione. Non siamo entrati nel merito delle trattative finora. Porteremo delle idee a Thohir a dicembre, qualora riterremo giusto apportare modifiche, adesso ci stiamo lavorando osservando qualche giocatore in Italia e all'estero. Sicuramente Thohir non si tirerà indietro in questa fase di mercato".
Si torna a parlare di Walter Mazzarri utilizzato da capro espiatorio dai tifosi nerazzurri, ma Ausilio rassicura tutti e in primis il tecnico toscano in merito ad un ultimatum paventato dai quotidiani nella giornata di oggi: "Io rispetto i tifosi e le loro idee, anche quelle della minoranza che non ritiene giusto che Mazzarri rimanga sulla panchina dell'Inter. Contro il Napoli siamo usciti fra gli applausi. Mazzarri o sta simpatico o antipatico, ma come allenatore non si discute. Alla fine dell'anno faremo delle valutazioni al di là del contratto. Con undici Mazzarri in campo vinceremmo tutte le partite per 3-0. Mi sento di confermare, come fatto da tutti in società, che fino a giugno 2015 Mazzarri sarà il nostro allenatore".
"Vidic? Non credo si possa discutere. Prenderlo a parametro zero è stato un gran colpo. Arrivato all'Inter ha dovuto adattarsi al modulo e al campionato italiano e lo ha disorientato. Dimostrerà in questi 3 anni di contratto (due più bonus) il suo valore. Si adatterà in fretta e poi vivrà di rendita. Noi siamo convinti che farà benissimo all'Inter".
Autore: Gianluca Scudieri / Twitter: @JeNjiScu
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