Bello, bello e impossibile. L'ipotesi di un ritorno di Samuel Eto'o all'Inter è arrivata all'improvviso, un'idea folle quanto affascinante, come se il grande amore di una vita intera torna davanti agli occhi, d'improvviso, dopo una separazione dolorosa, troppo dolorosa. L'ipotesi sarebbe di quelle fantacalcistiche, lo diciamo subito, ma non si può definire come tale perché a paventarla è stato Samuel Eto'o in persona. Il camerunense è stato visto a Milano negli ultimi giorni non per caso, lui sogna questo ritorno anche se breve: si tratterebbe di un part-time, perché tra un mese il campionato russo terminerà e Samuel intende lasciare brevemente l'Anzhi per rimettere piede nel calcio che conta, fino a marzo. Tornare all'Inter è il grande desiderio cullato da Eto'o, ma l'operazione è difficile, molto difficile, forse troppo difficile.

A frenare il sogno ci sono diversi fattori. Il primo, quello più eclatante e incontrastabile, è di natura assicurativa: portare Eto'o a Milano per qualche mese significherebbe che, se pure l'Anzhi concedesse il prestito, di certo verrebbe inserita una clausola assicurativa per tutelare il club russo da eventuali infortuni del giocatore. Ciò significa che se Eto'o dovesse infortunarsi, visto il faraonico ingaggio che detiene, l'Inter rischierebbe di perdere vagonate di milioni di bonus che 'ballano' nell'operazione conclusa in estate con l'Anzhi. Un disastro economicamente parlando. E non è tutto: pensare che la società di Makhachkala lasci andare Eto'o a cuor leggero dopo averlo pagato fior di milioni e coperto d'oro pur di portarselo in Russia è quasi un'idea utopica. A meno che, appunto, non si inseriscano clausole 'diaboliche' nel contratto che possono trasformare quest'operazione per l'Inter in un'arma a doppio taglio pericolosissima.

L'altro aspetto lo definiamo di natura umana: come prenderebbe lo spogliatoio dell'Inter un ritorno di Eto'o? Riportare in nerazzurro il camerunense significherebbe delegittimare chi è stato preso al suo posto, dichiarare quasi ufficialmente un errore, e dunque ci spostiamo sull'aspetto tecnico. Voler riportare Samuel a Milano significherebbe ammettere di non credere in chi è stato preso per sostituirlo? Insomma, tanti i punti interrogativi che aleggiano su una trattativa che comunque non è assolutamente partita, ma che resta un'indiscrezione galoppante. Il ritorno di Eto'o è bello e affascinante, un sogno di mezzo... autunno, ma per adesso nulla di più, perché i limiti sono oggettivi. In poche parole, concentriamoci su chi abbiamo a disposizione e sul campionato: per i sogni ci sarà tempo...

Sezione: CALCI E PAROLE / Data: Gio 13 ottobre 2011 alle 17:58
Autore: Fabrizio Romano
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