Non è mia abitudine giustificare ciò che sotto gli occhi di tutti rappresenta un errore. Secondo me Rafa Benitez è un ottimo tecnico, lo ha dimostrato anche nelle sue precedenti esperienze e non sarà la sconfitta contro il Tottenham a farmi cambiare idea. Va aggiunto, inoltre, che il tecnico spagnolo si trova tra le mani una rosa limitatissima causa infortuni in serie (le motivazioni? Inutile tornarci su) e non è un mago in grado, con la bacchetta magica, di trovare l’equilibrio con undici giocatori che, evidentemente, non hanno mai giocato partite vere insieme o non sono ancora pronti per certi palcoscenici. Una ripresa con Nwankwo e Zanetti in mediana (il capitano somiglia a Superman, ma non lo è veramente...) rappresenta una pacchia per squadre che amano le folate offensive, come il Tottenham giusto per citarne una.

Però Benitez non può uscire lindo e pulito da questa trasferta. Se i giocatori non hanno meritato la sufficienza, anche chi li ha spediti in campo e guidati in questa debacle ha le sue colpe. Sacchi ha detto che non è delle assenze che l’Inter dovrebbe preoccuparsi, ma di chi gioca, perché non offre le garanzie che ci si aspetterebbe. E se ciò non avviene è anche a causa di un’impostazione tattica forse troppo squadrata, che non lascia spazio a variazioni in corso d’opera. Al White Hart Lane, con Maicon ‘violentato’ a ripetizione da Bale, forse sarebbe stata una buona idea variare l’assetto tattico sulla fascia destra, magari costringendo Biabiany a supportare meglio il compagno, facendo da primo ostacolo al gallese. Oppure non sarebbe stata una follia rinunciare a un’impostazione così offensiva per avvicinare i reparti, troppo slegati e pieni di buchi in cui gli spifferi inglesi si sono infilati con facilità, gelando la ‘casa’ difensiva nerazzurra. Ma con il senno di poi è fin troppo facile.

Con questo non voglio prò assolutamente svalutare le capacità dell’allenatore spagnolo, ci mancherebbe. Però un po’ di elasticità non guasterebbe, qualcosa di meglio del 4-4-2 sciorinato nel finale, con Milito ed Eto’o a cercare di fare confusione nella trequarti britannica, Sneijder largo a sinistra e Coutinho impegnato in duelli troppo energici per il suo fisico ancora da irrobustire. A parziale discolpa di Rafa, le prestazioni opache di alcuni dei leader della squadra Campione d’Europa, che non sto qui a elencare perché chi ha visto la partita sa a chi mi riferisco. Neanche loro stanno dando un grosso aiuto al tecnico, a conferma che qualcosa (sì, ma cosa?) non sta girando per il verso giusto. Poi, ne sono sicuro, una volta smaltiti gli infortuni e ritrovata la continuità anche nei risultati, tutto sembrerà più facile. E, ci tengo a sottolinearlo, di natura non sono un inguarbilie ottimista.

Sezione: CALCI E PAROLE / Data: Gio 04 novembre 2010 alle 00:01
Autore: Fabio Costantino
vedi letture
Print