Ma davvero si sentiva il bisogno di una querelle estiva talmente inutile come quella accesa dal signor Diego Della Valle? Come se la crociata del giovin signore non fosse sufficiente, eccoci nuovamente a doverci difendere da accuse gratuite e provocatorie provenienti da chi, in passato, è stato giudicato colpevole e di conseguenza punito, in base a prove schiaccianti, nella triste vicenda di Calciopoli. Oggi il signor Tod’s chiede, con veemenza, all’ex amico Massimo Moratti di fare chiarezza sul ruolo dell’Inter nello scandalo più doloroso del calcio italiano e promette una conferenza stampa in cui dirà tutto ciò che pensa a cui ha invitato lo stesso presidente nerazzurro a partecipare. La risposta sulle intenzioni di quest’ultimo è arrivata a mezzo comunicato stampa, dalle parti di Milano non c’è voglia di partecipare ulteriormente a un teatrino del tutto fuori luogo che stona con le decisioni delle istituzioni.

Forse il signor DDV, provocando il collega, spera di stanarlo per convincerlo a esporsi a un assedio mediatico al quale, giustamente, Moratti vuole sottrarsi. Poi, la storia della tavolata in cui vuotare il sacco fa quasi ridere. Cosa spera di ottenere l’ex presidente viola? Una confessione scritta, firmata e controfirmata sui reati dell’Inter? Una pacca sulle spalle? Delle scuse ufficiali? Lui parla di chiarezza, ma cosa resta ancora da chiarire? Perché continua a volersi rivalere sull’Inter per le punizioni subite dalla Fiorentina nell’estate 2006? Oggi è più facile comprendere il motivo del silenzio, in Corso Vittorio Emanuele, durante il periodo degli attacchi mediatici provenienti da Torino. Il sarcasmo è sempre stata l’arma più innocua con cui Moratti ha respinto le accuse infondate partorite da chi è stato giudicato colpevole e punito di conseguenza dalla legge.

Dopo Agnelli, che comunque continua ad arrampicarsi sugli specchi, è il turno di Della Valle puntare il dito contro Moratti. Magari il prossimo sarà Galliani, così si capirà benissimo chi siederà a questa ipotetica tavolata in cui il piatto principale sarà la testa del presidente dell’Inter. DDV pensa che i nerazzurri siano responsabili quanto lo fu la Fiorentina all’epoca. Evidentemente non sa la differenza tra opporsi a un sistema illecito ed entrare a farne parte per ottenere vantaggi. L’Inter non accettava quella situazione e si difendeva, la Fiorentina decise di allearsi al potente pur di non venirne schiacciato. Risultati? Nerazzurri mai vincenti, viola salvi negli ultimi scampoli di un campionato in modo abbastanza ‘strano’. Per non parlare della risalita dai bassifondi del calcio italiano in base a meriti sportivi tutt’oggi oggetto di forti perplessità.

Diego Della Valle, mecenate moderno, si fa promotore della cultura ma in questo caso l'unica cultura alla quale si poggia è quella del sospetto. Come il giovane Agnelli, anche lui si è 'eccitato' dopo la relazione di Palazzi sull'Inter, soprassedendo però sul fatto che quel punto di vista non ha alcun valore giuridico e poteva serenamente essere taciuto. Il procuratore federale sarà contento o no di aver scatenato questo casino a quattro anni di distanza? Spero solo che non si sia reso conto delle conseguenze che la sua relazione potesse scatenare in un ambiente che ormai era quasi riuscito a mettersi alle spalle quella ferita.

Mi auguro che questa farsa mediatica prima o poi finisca, perché so di per certo che Moratti non accoglierà mai l’invito dei compagni di merenda, dal momento che non ha nulla da spartire con loro. Cosa c’è da spiegare che non sia già chiarissimo? Nulla. Sarebbe bello, allo stato attuale delle cose, che l’Inter prendesse Montolivo gratis tra un anno, privando i Della Valle di un introito non indifferente. Ma conoscendo la signorilità del presidente nerazzurro, questo non accadrà. Io, che non sono un giovin signore, mi limiterò a non acquistare mai un paio di Tod’s. Senza dover dare spiegazioni ad alcuno.

Sezione: CALCI E PAROLE / Data: Sab 20 agosto 2011 alle 16:28
Autore: Fabio Costantino
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