Dopo la vittoria di misura del Milan sulla Fiorentina l'Inter ha l'obbligo di uscire con i 3 punti dal match con l'Udinese di scena alle 18 alla Dacia Arena. Handanovic recupera dal problema all'addome e torna titolare tra i pali della porta nerazzurra, in difesa ancora out Bastoni mentre a centrocampo è assente per squalifica Calhanoglu: nel consueto 3-5-2 Inzaghi conferma Dimarco con De Vrij e Skriniar nel pacchetto arretrato. Sulle fasce Darmian scalza Dumfries a destra, a sinistra come sempre c'è Perisic, in mezzo gioca Gagliardini e non Vidal nel reparto completato da Brozovic e Barella. In attacco si riforma il tandem Dzeko-Lautaro Martinez. Modulo speculare per i friulani allenati da Cioffi: la linea dei centrocampisti è formata da Molina, Arslan, Walace, Pereyra (al rientro) e Udogie, in avanti fiducia a Success in coppia con Deulofeu.
Grande equilibrio sul piano tattico tra le due squadre schierate a specchio, con l'Udinese che affidandosi ad azioni rapide e in verticale fa valere anche la fisicità dei suoi elementi in mediana. Arslan, Walace e Pereyra ringhiano sui tentativi di ripartenza dell'Inter, Molina attacca sulla destra accendendo il duello con Perisic, Success e Deulofeu si muovono per offrire le sponde agli inserimenti dei compagni. Dall'altra parte l'Inter ci prova come al solito tramite le armi dei suoi due esterni: a destra Darmian è sguinzagliato in area e punta il secondo palo quando i cross partono da Perisic o Dimarco. Al 10' l'ex United viene anticipato di testa ma rimedia il primo calcio d'angolo, ne segue un secondo sul lato opposto e battuto da Dimarco, sul primo palo sbuca indisturbato Perisic, che sganciandosi dalla marcatura distratta di Success riesce a battere Silvestri e portare l'Inter in vantaggio. Al 27' l'attaccante nigeriano si fa male e costringe Cioffi alla prima sostituzione, in campo al suo posto Pussetto. Dopo il gol subito l'Udinese ha anche cambiato atteggiamento: altissima la linea della difesa e anche il pressing avviato già dai suoi attaccanti nei confronti del primo palleggio dei difensori nerazzurri. Walace prova a non dare tempo di manovra a Brozovic, ma l'Inter riesce comunque a uscire dalla morsa grazie alla tecnica degli altri palleggiatori, sfruttando intelligentemente le falle nello schieramento fin troppo sbilanciato dei friulani. Al 40' Barella rifinisce al limite per Lautaro, Silvestri respinge lo scavetto del Toro ma sulla ribattuta Pablo Mari atterra Dzeko: calcio di rigore deciso al VAR da Chiffi, Lautaro centra il palo ma sulla traiettoria deviata da Silvestri l'argentino si corregge di testa. Il primo tempo si chiude con un'Udinese ancora più nervosa e agguerrita (anche perché Chiffi non vedendo il tocco del portiere aveva inizialmente annullato la rete di Lautaro), l'Inter tiene botta difendendosi con ordine e provando a colpire l'avversario in ripartenza. A sinistra il duello tra Perisic e Molina si infiamma su entrambi i fronti.
Alla ripresa secondo cambio nell'undici bianconero con Samardzic che rileva Arslan. La tattica iper-offensiva dei padroni di casa è simile a quella del primo tempo: i cinque centrocampisti si propongono costantemente nelle azioni offensive, Pussetto e Deulofeu si defilano lasciando spazio agli inserimenti degli assaltatori in area, la linea difensiva avanza di conseguenza mentre l'Inter, chiudendosi a riccio, rimane compatta e ha due chance per mettere al sicuro il risultato in contropiede, prima con Perisic e poi con Dzeko, quest'ultimo mandato in porta dalla sponda area di Gagliardini, dopo il lancio lungo di Handanovic, ma incartocciatosi sul più bello. Al 72' dalla punizione di Deulofeu parata da Handanovic, Pussetto è il più lesto ad avventarsi sul pallone messo al centro dalla sinistra da Udogie, mentre la difesa nerazzurra appare poco reattiva. L'1-2 dell'argentino regala nuove speranze alla squadra di Cioffi che manda in campo Soppy al posto di Molina, Inzaghi risponde con il triplo cambio e poi con un singolo: dentro Vidal, Sanchez, Correa e 2 minuti dopo D'Ambrosio, escono Gagliardini, Lautaro, Dzeko e Dimarco (in difesa Skriniar si sposta alla sinistra di De Vrij con D'Ambrosio posizionatosi come sempre a destra). Con l'assedio finale saltano gli schemi nei padroni di casa, quindi l'Inter si ritrova con delle nuove praterie da poter provare a sfruttare in contropiede. Il gol di Vidal viene annullato per fuorigioco di millimetri, Cioffi manda in campo energie fresche giocandosi la carta Jajalo al posto di Pereyra, Inzaghi deve rinunciare all'entrata di Gosens, già pronto al cambio con Perisic, dovendo fare i conti con l'infortunio di Barella e inserendo nell'ultimo slot Vecino. In avanti Correa e Sanchez sin dai loro ingressi regalano fluidità e imprevedibilità nello sprint offensivo in contropiede, mettendo in apprensione la difesa avversaria e agevolando così anche il compito difensivo dell'Inter nei 5' di recupero decretati da Chiffi. Finisce 1-2 alla Dacia Arena con i nerazzurri che mantengono viva la lotta scudetto a distanza contro il Milan. L'Inter ha la meglio sulla fisicità dell'Udinese grazie a una prestazione solida e calcolata. Nell'equilibrio complessivo, i nerazzurri sono più pericolosi con 12 tiri contro 7 e con 11 corner contro 5. I tre gol dell'incontro arrivano sugli sviluppi di calci piazzati, ma a dispetto della squadra di Cioffi quella di Inzaghi usa meglio la testa.
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DanieleAlfieri7
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