"La data spartiacque del mercato a doppia velocità di Inter e Milan è rappresentata dal 30 giugno. Fino a quel momento la società nerazzurra è quasi bloccata perché ogni movimento finanziario finisce sul bilancio in corso. Un esercizio nel quale l'Inter deve rientrare di circa 30 milioni che devono essere reperiti da una cessione, secondo gli impegni presi con il "settlement agreement" firmato a maggio 2015 davanti all'Uefa. Dal 1° luglio in poi invece la storia sarà diversa. Emblematica, per spiegare questo doppio binario, la possibile staffetta tra Perisic e Di Maria. La partenza del croato può garantire un ricavo immediato, utile a fine contabili. A quel punto, scavallata con successo la "Cima Coppi" del 30 giugno, il club nerazzurro potrà iniziare a pensare a definire l'arrivo dell'argentino. Non potrà spendere senza limiti - come sarebbe nella disponibilità di Suning, senza dimenticare l'enorme conglomerato che si sta formando a monte di Pirelli con Chemchina scatenata in acquisizioni e fusioni in patria e all'estero - perché i vincoli del fair play finanziario restano e anzi spingono verso il pareggio di bilancio. Ma l'inizio dei 12 mesi dell'esercizio successivo consentono elasticità". Questa la spiegazione che Tuttosport fornisce per illustrare la differente reattività sul mercato tra rossoneri e nerazzurri. Il Milan, infatti, ora avrà la possibilità di spendere, ma poi dovrà rientrare progressivamente delle spese. 
 
 

Sezione: Rassegna / Data: Gio 01 giugno 2017 alle 09:30 / Fonte: Tuttosport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print