Marco Tronchetti Provera racconta la sua passione per l'Inter alla Gazzetta dello Sport. Una passione trasmessa dalla madre, passata attraverso una prima volta allo stadio a dieci anni per un Inter-Spal e poi rimasta negli anni. "Idoli? Il primo a colpirmi è stato Angelillo, giocava a testa alta. Poi, tantissimi. Suárez, Mazzola, Corso, Facchetti, e poi Ronaldo, Zanetti, Eto'o, Sneijder, Milito. Quell'Inter era soprattutto un gruppo di amici, c'era un'atmosfera fantastica, con Mourinho su tutti. Il ricordo più bello? Beh, la Champions l'anno del triplete. Anche se la semifinale con il Barcellona era stata più emozionante. L'ultima annata? Ho il ricordo di una bella metà di stagione, poi sono stato molto via... (sorride)".

Fortissima l'amicizia con Massimo Moratti. *Alla fine conta quello che abbiamo vissuto insieme per quasi 20 anni, conta l'amicizia. Alla sua festa è stato bello ritrovare calciatori che hanno segnato la storia dell'Inter, ma soprattutto facce amiche. Massimo magari cambiava tanti allenatori ma aveva la capacità di tenere uno spogliatoio con un'umanità che prevaleva su tutto. La porta dell'ufficio non era mai chiusa. Per qualcuno era un fatto negativo, per me molto positivo. Quella è stata un'Inter dove, anche prima che arrivassero i risultati, c'è sempre stata l'idea di dare una speranza ai tifosi. Era l'eredità di suo padre".

"Chivu? Persona seria, che si impegna. Darà tutto sé stesso - prosegue -. Serve che si ricrei la giusta armonia: le sconfitte di quest'anno hanno creato tensioni che devono rientrare. Alla fine si vince sempre con lo spogliatoio".

Sezione: Rassegna / Data: Dom 03 agosto 2025 alle 09:38
Autore: FcInterNews Redazione
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