Il prossimo 4 novembre, Claudio Ranieri festeggerà i 50 anni di calcio professionistico. Oggi il tecnico del Cagliari ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport ripercorrendo in parte la sua carriera.

Dopo cinquant’anni sai tutto del calcio o ti manca ancora qualcosa? 
"Credo di non sapere nulla, posso dire che conosco il prato verde quando alleno i ragazzi, questo sì, ma tutto quello che sta dietro non l’ho mai voluto affrontare . Pensa che…".  
 
Mi riferivo al campo. 
"Ah, il campo, perlomeno il campo lo conosco, no? Il primo presidente del Chelsea e anche Abramovich mi chiesero se volevo avere in mano tutto, manager a trecentosessanta gradi, all’inglese. Risposi “no, non voglio fare il manager, voglio esclusivamente indicare quali giocatori mi stanno bene e quali no e qui finisce. Non voglio avere a che fare con contrattazioni, cose varie, non è il mio lavoro, il mio specifico”. In questo senso non conosco altro che il campo". 
 
Si parla sempre più spesso di aggiornamenti tattici e non solo: di cambiamenti, analisti, algoritmi, moneyball, nuovi linguaggi. 
"I linguaggi so’ simpatici, non mi piacciono i braccetti, un braccetto è uno che non vuol spendere, c’ha il braccetto corto". 
 
Sei un allenatore e un comunicatore mai sopra le righe. 
"Corretto. Cerco sempre di mettermi dall’altra parte della telecamera o dalla parte di chi legge il giornale. Non mi piace dare la colpa a tizio, all’arbitro, al rigore, al giocatore, al mercato : e non m i h anno comprato questo e quello e quell’altro. Ho la nave e devo portarla in porto. Gli alibi non fanno per me e non evitano il naufragio".  
  
Dopodomani ritrovi Mourinho che ti diede del settantenne quando di anni ne avevi una dozzina di meno. 
"Lui è un grande. Tanto di cappello".  
 
Tutto qui? Ti stai nascondendo. 
"No no no. No perché non mi va di parlarne bene e nemmeno di dire, ah sì, mi diede del settantenne. Son cose nostre, cose che abbiamo messo a posto, superato abbondantemente, lui mi ha conosciuto meglio".  

In seguito ti fece anche un sacco di complimenti. 
"Quando mi esonerarono si presentò in sala stampa indossando la tuta con la scritta CR, che gli devo dire? Solo grazie, è un grande amico, un grande allenatore, soltanto un grande uomo fa cose del genere. Grazie". 
 
Qual è stata la tua Roma migliore? 
"Quella che presi a zero da Spalletti, facemmo più punti dell’Inter del triplete, però vinsero loro per due. Quella, la mia Roma più bella".  
 
A un passo dal miracolo. 
"Sarebbe stato bellissimo, un tifoso della Roma che vince lo scudetto con la Roma".  

Sezione: Rassegna / Data: Ven 06 ottobre 2023 alle 11:40 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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