"Non ho mai avuto dubbi sul fatto che Antonio Conte fosse un predestinato per il ruolo di allenatore. Ecco perché, appena ho avuto l’opportunità, scelsi di puntare di lui". Parola di Giorgio Perinetti, primo direttore sportivo a puntare sul tecnico che ieri sera col Napoli ha conquistato il quinto scudetto da allenatore. L'ex dirigente ne ha parlato con Tuttosport.

Juve, Inter, Chelsea e ora Napoli: quale è stato il trionfo più difficile? 
"Forse il primo; perché ricordo lo scetticismo che accompagnò il suo arrivo. La Juve dopo due annate fallimentari puntava su un allenatore-scommessa di Serie B per risorgere. Quell’estate Galliani e Sabatini mi chiamarono per sapere se Conte potesse davvero essere all’altezza e dissi loro “Occhio che senza coppe Antonio può portare la Juventus allo scudetto”. Sono stato buon profeta".

Tre aggettivi per raccontare Conte? 
"Sincero, quasi brutale per come è schietto e diretto coi giocatori. Caparbio per come vuole raggiungere la vittoria in maniera quasi ossessiva e maniacale. Visionario nel saper ottimizzare le qualità dei giocatori: con me faceva il 4-2-4, poi ha vinto tanto col 3-5-2 e a Napoli ha varato il 4-2-3-1".  

Sezione: Rassegna / Data: Sab 24 maggio 2025 alle 11:30
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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