Ennesima intervista della stagione a Marco Parolo per parlare del suo ex allenatore Simone Inzaghi. Ecco le parole dell'ex centrocampista della Lazio ai taccuini del Corriere dello Sport.

L’Inter con Conte era più solida, mentre con Inzaghi è più spettacolare. È d’accordo? 
"Conte ha dovuto trasmettere una mentalità vincente perché dopo Mourinho nessuno aveva più vinto il campionato. Neppure Mancini e Spalletti. Antonio ha dato solidità difensiva e a volte con lui la squadra era più compatta: non è che non giocasse bene, ma la sua priorità era non subire gol per trasmettere convinzione ai singoli tramite i risultati. Le formazioni di Inzaghi, invece, esprimono un calcio più verticale e vanno dirette ad attaccare la porta con tanti uomini che si inseriscono. Lo stesso modulo i due allenatori lo interpretano diversamente". 
 
A livello di rosa era più forte l’Inter di Conte o quella attuale? 
"Prima di rispondere bisogna fare una sottolineatura: quando Conte ha preso l’Inter, l’organico non era forte come quando l’ha lasciato perché è stato lui con il suo lavoro a migliorare i singoli. Ciò premesso, se prendiamo la squadra del finale della scorsa stagione e quella attuale, è innegabile che Lukaku, Hakimi e l’ultimo Eriksen abbiano qualcosa in più di Dzeko, Dumfries e Calhanoglu. In particolare i primi due. Altrimenti cedendoli, l’Inter non avrebbe fatto un attivo di mercato di oltre 100 milioni". 
 
È mancato Correa, chiamato a dare qualcosa in più rispetto al Pinamonti del 2020-21. 
"Joaquin è stato bloccato dagli infortuni, ma sarà l’arma in più per questo finale". 
  
Chi ha il calendario migliore tra Inter e Milan? 
"Sembrerebbe l’Inter, anche se affronterà squadre in corsa per la salvezza che tireranno fuori tutto. Il valore delle avversarie del Milan è superiore, ma i rossoneri giocano meglio con le formazioni che non si chiudono. Contro Fiorentina, Verona, Atalanta e Sassuolo potrebbero trovarsi bene". 

Sezione: Rassegna / Data: Mer 27 aprile 2022 alle 11:02 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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