Lunga intervista del Corriere dello Sport a Cristiano Giuntoli, diesse del Napoli capolista in Serie A.

Giuntoli, come nasce un capolavoro? 
"Con l’impegno, credo anche con la competenza, con il coraggio di una proprietà che nei suoi diciotto anni ha dato dimostrazione di sé". 
 
Non le piace parlare di miracolo. 
"Saprebbe d’intervento divino o, se vogliamo restare tra gli umani, anche di improvvisazione. Qui invece, e lo dico senza volerci dare un tono, c’è un progetto che è stato sviluppato". 

Kvara ve lo consiglia Zaccardo. 
"Di lui avevamo cominciato a chiacchierare ai tempi di Ancelotti. La prima richiesta di 30 milioni del Rubin Kazan ci gelò. E ci tirammo indietro. La guerra in Ucraina ha modificato la valutazione e con Khvicha alla Dinamo Batumi ci siamo rifatti avanti". 
 
Un rimpianto? 
"Haaland. Contratto già fatto con il Salisburgo, riconoscendo loro il pagamento della clausola a venticinque milioni di euro. Ma Haaland preferì il Borussia Dortmund e noi che avevamo messo lui e Osimhen nelle nostre preferenze, ci dirottammo su Victor. Per noi erano alla pari". 
 
Pensavate di arrivare così in alto? 
"Se dicessi di sì sarei uno sbruffone. Ma abbiamo un allenatore bravissimo, credevamo nei nostri acquisti e sapevamo che qualcosa di bello, magari in prospettiva, avremmo fatto. Siamo ancora a novembre, a gennaio si entrerà nel vivo, si giocherà ogni tre giorni. Lotteremo per rimanere lassù, per non far sentire il tonfo, come dice Luciano". 

Sezione: Rassegna / Data: Mar 15 novembre 2022 alle 11:45 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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