"L’arrivo a Milano fu uno dei momenti più belli della mia carriera. Ma anche tra i più brutti. Arrivai in un club straordinario, ma forse, in quel momento, non ero ancora pronto per l’Inter. Fosse successo anni dopo, magari sarebbe stato diverso. Ma non ho rimpianti, nella vita bisogna sempre essere pronti, sia per vincere sia per perdere. Dispiace perché avrei potuto fare molto meglio: i tifosi dell’Inter meritavano di vedere il vero Juary, quello che tutti hanno poi conosciuto e ricordano ancora. All’Inter, però, sarò grato in eterno: ho giocato in una squadra di campioni". Lo racconta Juary alla Gazzetta dello Sport alla vigilia del match di Champions tra due delle sue squadre.

Inter-Porto è la sua partita: chi ha più da perdere?
"Sono due squadre diverse, che vivono momenti diversi. All’andata l’Inter è leggermente favorita perché giocherà in casa. Il Porto dovrà contenere e limitare l’avversario, per giocarsi tutto al Dragao, dove diventa fortissimo".

Inzaghi-Conceiçao, amici-nemici.
"Simone mi piace dai tempi della Lazio. Sa cosa vuole, ha le idee chiare. Sergio è abituato a questi confronti europei, partite da dentro o fuori, con una pressione enorme. E in passato ha eliminato squadre molto forti come Roma e Juve, partendo da sfavorito. Sergio ha in mano la squadra, più di Inzaghi. E non voglio attaccare o criticare nessuno. Dico che da quello che si percepisce da fuori, Conceiçao ha trovato un equilibrio totale. Inzaghi, invece, forse non ha ancora trovato al cento per cento la chiave della sua Inter".

Si può fare un pronostico?
"Difficile, la Champions è un torneo in cui bisogna vivere alla giornata, partita dopo partita. E incide molto il momento di forma. Però auguro a chi passa di arrivare più lontano possibile, perché entrambe hanno grande qualità".

Sezione: Rassegna / Data: Mar 21 febbraio 2023 alle 09:20 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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