Manca ormai pochissimo al derby e la Gazzetta dello Sport parla di Beppe Marotta e Giorgio Furlani, gli uomini mercato di Inter e Milan. Età diverse, storia diversa, eppure dei punti di contatto ci sono: "Sulle questioni prettamente tecniche, sanno benissimo quando fare un passo indietro per non interferire troppo con chi direttamente si occupa di campo - si legge -. Il resto è un’estrazione completamente differente. Marotta è nato dentro un campo di calcio, proprio nel senso letterale: a 500 metri dallo stadio Ossola di Varese, sbirciava gli allenamenti grazie all’aiuto del mitico Angelino, il magazziniere. Oggi ha la stessa passione di allora. È cresciuta l’esperienza, ovviamente, così come la capacità di non farsi trascinare dagli eventi. La scelta dei modi e dei tempi nell’usare il bastone e la carota. Marotta è un politico del pallone e del pallone conosce tutto e tutti. Nel mezzo, da Varese fino all’Inter, ha infilato nove scudetti: otto juventini (compreso il 2018-19, costruì lui la squadra) e uno nerazzurro. Ha vissuto in club che potevano andare a prendere Cristiano Ronaldo e Romelu Lukaku, facendo il bello e il cattivo tempo, ultimamente ha imparato a iniziare ogni suo discorso pubblico con la parola sostenibilità, che tradotto in parole povere vuol dire abbassare i monte ingaggi e chiudere le sessioni di mercato in attivo o al massimo in pareggio".

Sezione: Rassegna / Data: Ven 15 settembre 2023 alle 09:17 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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