La Gazzetta dello Sport elogia Roberto Mancini per la scelta di schierare il rombo, dando una svolta tattica a un'Inter che era apparsa impacciata col 4-2-3-1. "Ottima l’intuizione di utilizzare l’ex Bayern Monaco nella classica posizione del numero 10, alle spalle di una coppia di attaccanti: può muoversi a suo piacimento, può scegliere lo spazio nel quale agire, può sfruttare i movimenti delle due punte e inserirsi con frequenza nell’area avversaria. E, cosa da non trascurare, nella zona in cui opera difficilmente gli avversari riescono a marcarlo con efficacia. Altrettanto positiva l’idea di affidarsi alla grinta e allo spirito di sacrificio di Medel, sempre pronto a bloccare le iniziative altrui e a rilanciare l’azione in verticale verso Shaqiri. È su questa linea che si sviluppa tutta la manovra nerazzurra. Certo, se poi i difensori combinano disastri anche quando sono in superiorità numerica (è il caso del gol del 3-3 del Celtic), Mancini può farci ben poco. Mancini insisterà sull’asse Medel-Shaqiri perché è una soluzione tattica che può creare grandi problemi agli avversari e garantisce all’Inter un costante predominio in un settore delicatissimo come la trequarti nemica. Dovranno essere bravi i due centrocampisti d’appoggio, cioè le mezzali, a integrarsi perfettamente fino a formare un rombo in grado di pungere in ogni momento. È questo il disegno dell’Inter del futuro". 

Sezione: Rassegna / Data: Ven 20 febbraio 2015 alle 11:15 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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