"Approccio, durata, maturità e continuità: questa è la testa, che va a intermittenza. E per il resto c’è altro: dagli equilibri alle scelte, dalla mancanza di alternative (in mezzo e sugli esterni, davanti) ai gol presi col... copia-e-incolla". La Gazzetta dello Sport mette in fila i 7 peccati dell'Inter, per quella che poteva essere una serie di vittorie e che, invece, è diventata una serie di pareggi.  

Superbia - Contro le piccole ha fatto e disfatto, ora test di maturità con Napoli e Milan. Forse era andata sopra i propri limiti in precedenza?

Solitudine - Miglior attacco senza prima punta, ma Palacio è troppo spesso da solo. Il mercato dipenderà da Milito e Icardi.

Perseveranza - Spesso gol presi allo stesso modo, come quelli di Nainggolan e Renan. E poi si continuano a soffrire le imbucate centrali.

Attesa - Manca il gol a Kovacic. Mazzarri lo sta plasmando, ma per ora lui non vede la porta.

Esigenza - Mancano ricambi sulle fasce e anche per Cambiasso, perché Mudingayi non è la stessa cosa di Cambiasso.

Calo - Sono tre anni che nel momento del salto, si torna giù. Per esempio: quand'è che Guarin resterà in partita per 95 minuti?

Carenza - Si sente l'assenza di un leader in difesa come Samuel. C'è Campagnaro, che però ogni tanto ha delle pause. Errore pensare che The Wall potesse esserci con costanza.

 

 

Sezione: Rassegna / Data: Mar 10 dicembre 2013 alle 10:20 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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