Analisi della Gazzetta dello Sport oggi sul lavoro di Roberto Mancini dopo un ottimo girone a Euro 2020. Da sottolineare anche quanto fatto con i due nerazzurri Bastoni e Barella, non senza rintracciare spunti con la Serie A. "Contro il Galles, Mancini ha schierato due braccetti educati dal Gasp, Toloi e Bastoni, che anche in un reparto a 4 conservano l’istinto di correre in avanti, con o senza palla, e di proporsi in appoggio. Più in generale, Mancini ha coltivato in tutta la sua Italia uno spirito atalantino: grande intensità, offensiva continua e pressing feroce - si legge -.  Più difficile trovare punti di contatto con l’Inter di Conte che, invece di pressare, amava ritirarsi per concedere campo libero alla Lu-La. Ma Barella non ha sofferto imbarazzi perché in Nazionale ha potuto conservare il copione interista, soprattutto in fase offensiva. Quando attaccava una difesa schierata, Conte avvolgeva con gli esterni (Hakimi, Perisic), caricava con le due punte (Lukaku, Lautaro) e imbucava Barella nel mezzo spazio di destro. Mancini offende con una simile falange a 5: spinge avanti gli esterni (Berardi, Spinazzola) e nei mezzi spazi, ai lati del centravanti Immobile, inserisce Insigne e Barella, appunto. I 5 gol già segnati in azzurro dal 24enne sardo raccontano la disinvoltura con cui recita il copione. Esemplare l’incursione-gol con cui risolse la prestigiosa amichevole di Amsterdam, contro l’Olanda".

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Sezione: Rassegna / Data: Gio 24 giugno 2021 alle 09:24 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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