Un'Inter completamente diversa da quella della scorsa stagione, come dimostra anche un ulteriore dato portato alla luce dalla Gazzetta dello Sport: il rendimento dopo le soste. "Per quattro volte il campionato scorso si era fermato per gli impegni delle nazionali e l’Inter poi era uscita dai blocchi malissimo - si legge -. L’unica vittoria era arrivata in settembre a Pescara, ma per ribaltare il gol di Bahebeck c’era voluto un raptus di Icardi, con doppietta nell’ultimo quarto d’ora. Dopo la pausa di ottobre, in casa contro il Cagliari segna Joao Mario, ma col passare dei minuti l’Inter si squaglia e Melchiorri fa 2-1 per i sardi. Dopo Mancini, De Boer e Vecchi, la sosta di novembre lancia in panchina Pioli. Che esordisce proprio nel derby, con il k.o. evitato agli sgoccioli da Perisic. Ultima pausa a fine marzo. Il 3 aprile l’Inter che teoricamente era ancora in corsa per la Champions ospita la Sampdoria. Segna D’Ambrosio, ma un altro vantaggio nel secondo tempo si trasforma in un harakiri. Segnano Schick e Quagliarella, su rigore regalato da Brozovic nel finale". Con Spalletti in panchina, fin qui, tutt'altra musica: vittoria con la Spal a settembre e con il Milan a ottobre. "Merito ai giocatori, per carità, ma dietro a questo restare sul pezzo anche se non si è potuto preparare al meglio la partita c’è anche il martellamento (#senzatregua) psicologico di Spalletti. Che chiede ai giocatori, appena scesi dall’aereo, di passare dal Suning training center per una «registratina» di testa e di gamba (corsetta e massaggi) che serve a respirare di nuovo il nerazzurro prima del meritato giorno di riposo che viene concesso a tutti i nazionali".

Sezione: Rassegna / Data: Mar 14 novembre 2017 alle 09:58 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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