Fabio Cannavaro, ex difensore dell'Inter ed ex capitano della Nazionale azzurra, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Sportweek ricordando la sua parentesi in maglia nerazzurra. "All'Inter sono stato benissimo. Mi spiace che molti ancora credano che abbia fatto apposta a giocare male per andare alla Juve. All'Inter sanno quanto ho sofferto fisicamente. Rispetto a oggi era un'Inter diversa, una specie di porto di mare in cui ogni cosa che si diceva nello spogliatoio si sapeva fuori due minuti dopo. Troppi dirigenti parlavano. Le cose funzionano in una società come la Juve, dove uno solo comanda. A Torino ho trovato più organizzazione e mentalità vincente che l'Inter ha assorbito solo con l'arrivo di Mourinho. Ma in nerazzurro c'era un bel gruppo: Materazzi, Cruz, Zanetti, Di Biagio. Mi dispiacque andare via perché finalmente stavo bene. Per il club ero finito e prendevo troppo. Fui trattato come uno scarto e lì scattò la molla, arrivai alla Juve che ero mollto arrabbiato. Ho fatto 4 anni senza infortuni, vincendo sul campo due scudetti poi revocati, ma che sento miei". 

"Calciopoli è una pagina triste del nostro calcio, era un sistema sbagliato - ha aggiunto -. Quello che è successo è servito a creare oggi una sorte di cuscinetto che rende impermeabile quel mondo ad ogni tipo di ingerenza. Ma non posso dire che quello scandalo mi fece venire lo schifo del calcio, anche perché in questi anni ne abbiamo viste di tutti i colori: passaporti falsi, bilanci truccati, doping, scommesse. Che fai ogni volta ti viene la nausea?".

"Se il Napoli capisce quanto è forte resta la squadra più divertente - ha concluso Cannavaro sulla lotta scudetto -. L'Inter è lì, Thuram mi ricorda il primo Ibra. Oggi è più concentrato sugli assist, quando inizierà a segnare farà la differenza. Il Milan ha una rosa competitva, la Juve la metto un po' indietro". 

Sezione: Rassegna / Data: Sab 28 ottobre 2023 alle 13:22
Autore: Raffaele Caruso
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