In una lunga analisi riportata sul sito del Corriere della Sera, Mario Sconcerti ha esaltato l'Inter di Luciano Spalletti, etichettandola come "la vera sorpresa del campionato" e spiegandone i perché: "Era settima pochi mesi fa, non ha fatto una straordinaria campagna acquisti, ha comprato il centrocampo della Fiorentina. Non ha mai giocato davvero bene e questo è stato sempre messo molto in chiaro anche grazie alla facilità con cui si può parlare «male» dell’Inter, direi che rientra nella sua libertà di opinione e di follia. Eppure davanti all’ottava giornata di campionato arriva insieme alla Juve, appena addosso al Napoli. Non ha mai perso, ha subito 3 sole reti, cioè quasi la metà di quello che hanno subito i suoi migliori avversari - prosegue il giornalista -. Del Napoli non si è fatto che parlare in modo ottimo, della Juve spesso anche, eppure arrivano tutti insieme. Dov’ è allora lo sbaglio, l’eccesso, il servilismo?".

Poi ne analizza i difetti: "L’Inter ha tre limiti: il primo è la linea incompleta di centrocampo, mai di un colore solo. Manca un regista e manca un trequartista. I più convenienti sono Gagliardini, Vecino e Brozovic. Il secondo è l’attacco. Ha forse il centravanti migliore che però divora chiunque gli passi accanto. L’altro che segna è Perisic, che per segnare deve però fare una prodezza, mai una normalità. Il resto della squadra segna poco, infatti l’Inter è sotto 10 reti a Napoli e Juve. Il terzo limite è la vaga inedia che sempre le si respira dentro. Non c’è un leader che ne convinca un altro, si va a piccoli passi caraibici, dove contano più le movenze che le impronte. Però ha giocatori (Handanovic, D’Ambrosio, Miranda, Vecino, Candreva, gli stessi Perisic e Icardi, una volta a turno i centrocampisti) in grado di fare l’ultimo gol che decide 15 partite su 19 avversari. Le basterebbe pareggiare con le prime quattro per arrivare fino in fondo. Tra cui non c’è naturalmente il Milan. È qui che il derby ritorna particolare, stavolta la differenza è chiara. Questo favorirà il Milan che giocherà di rimessa e ha più idee in generale, anche se meno capacità di risolverle. Mi sembra molto solo il Milan di oggi. Berlusconi gli soffia addosso pensieri impropri: nel mondo o si riscuote o si suggerisce, entrambe le cose non vanno d’accordo. La squadra ha limiti chiari che tutti avevano prima applaudito, compreso i social. Forse servirebbe un intervento forte di sano populismo milanista durante la settimana. Non può reggere tutto Montella da solo. Ma sarà un derby bellissimo proprio per questa debolezza".

Sezione: News / Data: Lun 09 ottobre 2017 alle 01:30 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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