Manca Diego Milito dalla lista dei 23 candidati al Pallone d'Oro, e Alfredo Pedullà, giornalista di Sportitalia ed ex Corriere dello Sport, non le manda certo a dire ad una giuria che, con i suoi strampalati criteri di selezione, ha privato il bomber argentino, autore di una stagione fenomenale, decisivo in Champions League, Coppa Italia e campionato, della gioia di sognare il premio più ambito da ogni calciatore. Nell'editoriale di datasport.it, Pedullà commenta sarcastico l'esclusione del Principe dalla corsa verso il trofeo: "Ho sempre creduto poco al Pallone d’oro. Mi sembra una rassegna inutile, fatta per gli sponsor, per la platea, per le luci che si accendono. L’ultima trovata è stata un colpo di genio al contrario: escluso Milito, l’uomo decisivo dell’ultima Champions League. E’ vero che il Principe attuale è il cugino del consacrato specialista. Ma è anche vero che staremmo analizzando l’ultima stagione. Quella che si è chiusa con l’assegnazione della Champions, che ha visto Diego in copertina, che ha portato Milito a stregare il Santiago Bernabeu e il mondo intero. Bene, anzi male, il Principe non c’è. Assente.Qui parliamo sempre di criteri. E lo dico con il massimo rispetto nei riguardi di una giuria che forse – senza forse – ogni tanto sbanda in curva e sul rettilineo. Dunque: c’è Sneijder, sacrosanto. C’è Xavi, ineccepibile. C’è Iniesta, elementare. E poi, scopri, che c’è Asamoah Gyan, un bel profilo di attaccante veloce e tecnico. Ma di Milito nessuna traccia. Hanno convocato il signor Lahm, ma si sono dimenticati di Diego. E allora, per quale motivo sarebbe una cosa seria? Forse perché, un giorno, il privilegiato racconterà ai nipotini 'ho vinto'. Ma quel giorno, inevitabilmente, il privilegiato (forse Sneijder, siete ansiosi?) dovrà mormorare: 'Ho trionfato nell’anno che aveva consacrato Milito'. Ma Milito non c’era. L’avevano lasciato a terra, quando quell’autobus avrebbe dovuto aspettarlo sotto casa sua per chiedergli di salire. Con banda musicale al seguito per celebrare l’evento.

Lo dicano chiaro e tondo: 'Diamo il trofeo soltanto a chi ha stupito anche ai Mondiali'. Il resto della stagione frega un tubo: sarebbe importante saperlo. Ci dimenticheremmo della Champions, una manifestazione da poco, non un evento che – quello sì – merita i riflettori. Perché si sviluppa in più mesi e contiene gli ingredienti necessari per poter urlare a chiunque 'sono il più bravo e l’ho dimostrato nella continuità. Decidendo persino la finale'. A Milito hanno negato il ragionamento più elementare, io continuo a non crederci. Ma trovo sollievo perché così si può ridimensionare un evento inutile. Attenzione: hanno introdotto una sezione speciale dedicata agli allenatori. Se la giocheranno Del Bosque e Mourinho, ma ignorare il Principe è pazzesco. Sarebbe stato come se avessero depennato dalla lista lo Special One. Mourinho non ha stupito Mondiali, non c’era. Eppure, giustamente, è un autorevole candidato. Edizione 2010: Pallone di carta. Prendetevelo pure. E fate un giro di campo, se gradite".

Sezione: News / Data: Gio 28 ottobre 2010 alle 14:33 / Fonte: datasport.it
Autore: Daniele Alfieri
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