"Dicono che il prato del Meazza è brutto? Forse non si ricordano com'era messo una decina d'anni fa...". A parlare così delle condizioni del prato di San Siro è Giovanni Castelli, agronomo della Lega A e con un'esperienza ultratrentennale da direttore della manutenzione del Meazza intervistato da La Gazzetta dello Sport dopo le numerose critiche dell'ultimo periodo.




Inter e Milan si lamentano a sproposito?
"Non dico questo, le richieste di una performance ottimale sono sempre da rispettare. Ma occhio a non confondere l'estetica con la prestazione".


Ci spieghi meglio.
"Nel valutare lo stato di un campo da calcio, va anzitutto capito se sia conforme alle linee guida Uefa. E il Meazza è largamente all'interno di questi parametri".




Quali sono gli aspetti che definiscono la qualità del terreno?
"Ci sono tre piani da considerare: estetico, prestazionale, anti-infortunistico. Gli ultimi due, ovvero i più importanti, sono assolutamente ok".


Inter e Milan si sono lamentati per bocca di allenatori (Pioli) e giocatori (Lautaro).
"Dal loro punto di vista lo comprendo. Ricordiamoci, però, che negli ultimi tre mesi si sono giocate tantissime partite al Meazza, senza che il campo potesse respirare. Le due settimane di pausa dal 22 dicembre miglioreranno la situazione".


I club hanno fatto richiesta di interventi particolari?
"No, andiamo avanti con la normale manutenzione. Tra cui l'illuminazione per favorire la fotosintesi: 12 carrelloni con 50 lampade da 1000 watt l'una. La temperatura viene mantenuta costante a 16 °C. Facciamo ciò che deve essere fatto, ma ripeto, il problema è il calendario... giocando così tanto, in inverno qualcosa paghi".




 

Sezione: News / Data: Mar 14 dicembre 2021 alle 15:31
Autore: Stefano Bertocchi
vedi letture
Print