L'ad nerazzurro Alessandro Antonello, bergamasco doc, ha parlato a L'Eco di Bergamo proprio della sfida tra l'Inter e l'Atalanta. "Abito sul viale, proprio sotto le Mura. Quando mi sveglio, mi riempio la vista di Città Alta. E che il legame con Bergamo, sia personale che di tutta la mia famiglia, è indelebile. Ma sono interista fin da bambino. Avevo 6 anni quando Fabrizio, che ne aveva 12, mi portò con un amico di famiglia a San Siro per la prima volta. Troppo interista il mio entourage di allora perché non lo diventassi anche io". 

Però Bergamo è una città poco democratica in tema di calcio. Per molti 'c'è solo l'Atalanta': non teme di passare per traditore? 
"Traditore, nello sport, non si dovrebbe neanche pensare. La mia cultura, che deriva dai tempi dell'agonismo praticato in piscina, non contempla prese di posizione e comportamenti estremi. Ilmio cuore sempre nerazzurro è, ma dal lato milanese. Ci tengo a ribadirlo". 

Normale, altrimenti la proprietà cinese dell'Inter la sostituisce in un quarto d'ora.
"Suning Holdings Group, la proprietà cinese, mi conosce bene. Mica sono stato paracadutato per caso a fare l'amministratore delegato. Quando è stato preso Spalletti, ero già direttore operativo".

Insomma lei rivendica la sua interistità, se così può dirsi. 
"Negli anni Settanta, quando il Meazza era suddiviso in Distinti e Popolari, io c'ero. Era l'Inter casereccia di Ivanoe Fraizzoli e di Giacinto Facchetti".  

Però la Grande Inter di Domenghini, Mazzola e Corso, quella non può ricordarsela.
"Ne conosco la storia. E per me è stati un piacere e un onore presenziare - recentemente - all'inaugurazione di un piazzale intitolato a Helenio Herrera. Sono fiero di esserci andato io a rappresentare l'Inter". 

"Chissà come saranno avvelenati, quelli dell’Atalanta, dopo il 7-1 dell’anno scorso. Noi vincemmo con ampio margine, ma fu un episodio - ricorda Antonello -. Sarà una brutta gatta da pelare: Gasperini ha dato la svolta, col suo gioco frizzante. Oggi l’Atalanta è una squadra molto temibile. Se non l’affronti tenendo altissima la concentrazione, rischi. E in questo momento per l’Inter non vincere significherebbe, probabilmente, perdere il contatto con la vetta della classifica".

Sezione: News / Data: Gio 16 novembre 2017 alle 10:40 / Fonte: L'Eco di Bergamo
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print