Pareggio amaro, amarissimo per l'Italia all'Olimpico contro la Svizzera nella penultima gara valida per le Qualificazioni ai Mondiali del Qatar. Il veleno nella coda, davvero, di una partita che aveva preso ai blocchi di partenza un indirizzo non proprio gradevole. È di quelli da far accapponire la pelle l'avvio, perché la Svizzera si mostra sciolta al cospetto d'un Italia contratta e quasi impaurita, forse avvolta nella tensione emotiva dell'appuntamento. Paiono esser subito calati i fantasmi attorno all'atmosfera dell'Olimpico, la visuale degli azzurri s'annebbia quando la fulminea ripartenza elvetica apre un'autostrada a sinistra e permette a Okafor di sfidare prima a duello Bonucci e poi d'appoggiare al rimorchio vincente di Widmer con la botta di collo puro imprendibile sotto la traversa. Non passa troppo tempo perché Sommer debba miracolare l'intervento prodigioso sulla battuta a botta sicura di Barella, dunque al 36' Di Lorenzo ristabilisce la parità sulla pennellata di Insigne con lo schema su punizione per far salire in controtempo la linea difensiva.

I TENTATIVI. Nella ripresa ci provano Insigne e Chiesa col destro a giro, la Svizzera è ben disposta al sacrificio arretrato nella copertura pressoché totale degli spazi, con una posizione maniacale davanti alla difesa e la ripartenza come colpo in canna, mentre all'Italia manca ludicità nel rischiare la giocata in avanti. Ma allo scadere l'episodio che può far svoltare: sbracciata di Garcia su Berardi, Taylor si reca al Var e assegna un generoso penalty che Jorginho calcia alto, alzando a 3 il bilancio dei fallimenti consecutivi dagli undici metri e diventando il secondo giocatore della storia della Nazionale a sbagliare tre rigori in azzurro dopo Altobelli nel 1986 contro Corea del Sud (1) e Malta (2). Eccoli di nuovo lì, i fantasmi, scesi al calar del sipario. Che sembrano non accontentarsi d'aver guastato la serata della capitale quando in pieno recupero gli azzurri rischiano davvero grosso per un'amnesia difensiva che manda a vuoto Donnarumma sulla pressione di Zakaria, ma Zeqiri viene anticipato in extremis facendo calare qualcosa di più di semplici brividi lungo la schiena di tutti.

ULTIMI 90'. La classifica vede adesso le due squadre appaiate a 15 punti: i ragazzi di Mancini (+11 nella differenza reti) si giocano tutto lunedì sera a Belfast contro l'Irlanda del Nord imbattuta in casa nel girone con 2 pareggi (entrambi per 0-0 con Svizzera e Bulgaria) e il successo d'oggi sulla Lituania. Serve una vittoria d'ampia misura a Belfast, la fredda capitale dai presagi nefasti, ricordando il ko per 2-1 che interruppe l'accesso dell'Italia ai Mondiali del 1958, visto l'appuntamento sulla carta molto più agevole che la truppa di Yakin (differenza reti +9) affronterà a Berna contro la Bulgaria, per ripudiare quei play off che riconducono la mente del popolo italiano a quel 13 novembre 2018, la Caporetto calcistica, a cui nessuno vorrebbe avvicinarsi nemmeno lontanamente.
Sezione: News / Data: Ven 12 novembre 2021 alle 22:43
Autore: Niccolò Anfosso
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