Avrebbe spento 68 ideali candeline su una torta interamente nerazzurra. Purtroppo oggi non è più con noi, Giacinto Facchetti, spentosi 4 anni a causa di un male al pancreas, che lo ha strappato alla vita, alla famiglia, all’Inter nel giro di pochi mesi. Giacinto se ne è andato in silenzio, con lo stile e l’eleganza che lo hanno sempre contraddistinto in campo e nella quotidianità, in un momento nero per il calcio italiano. Non è riuscito a vedere, su questo mondo, i successi nerazzurri, avvenuti dopo la sua scomparsa, ma senz’altro l’avrà fatto nella curva nerazzurra del Paradiso, con affianco Peppino Prisco, Guido Susini e tutti i più grandi esponenti dei nostri colori che oggi non ci sono più. Si sarà commosso nel vedere Javier Zanetti, suo rappresentante su questa terra, sollevare quella coppa che lui ha alzato al cielo per ben due volte, negli anni 60, oppure quando Esteban Cambiasso ha portato in giro per il Bernabeu il suo storico numero 3. Si sarà senz’altro disgustato quando qualcuno, per difendere il proprio operato non certo limpido, ha cercato di tirarlo in ballo, cercando di sporcarne l’immacolata figura. In ogni caso, da lassù Giacinto continuerà a godere dei successi nerazzurri, come se fosse seduto a S.Siro in tribuna, di fianco al presidente Moratti. Perché Giacinto non morirà mai, visto che vive nel cuore di ogni tifoso interista.

Perciò Giacinto, da lassù, sappi che ogni tifoso nerazzurro trova sempre un attimo per te,e per riprendere le parole di Massimo Moratti, nella sua lettera con la quale ti diceva addio, ‘Grazie ancora di aver onorato l’Inter, e con lei tutti noi’.

Sezione: News / Data: Dom 18 luglio 2010 alle 12:51
Autore: Alberto Casavecchia
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