Il vicepresidente della Uefa, Michele Uva nell'intervista in esclusiva rilasciata a La Repubblica ha analizzato anche le ripercussioni economiche a livello europeo che l'emergenza Coronavirus inevitabilmente causerà nel calcio.

Cosa sarà del Financial fair play?
“Voglio essere chiaro: i vincoli restano. Ricordo comunque che per l’accesso alle competizioni europee del prossimo anno, valgono i conti della stagione 18/19 più il primo semestre del 19/20”.

Per questo primo semestre 2020 pensate che i club, impoveriti dallo stop delle partite, riusciranno a rientrare nei parametri?
“Non escludiamo, per questo primo semestre, di prevedere lo slittamento di alcuni termini. E lo studio di modifiche transitorie. Già  abbiamo spostato da marzo ad aprile il limite per il pagamento dei debiti scaduti. Per il resto terremo conto di tutto ciò che sta succedendo, ma mai come adesso sono necessari controlli sul rigore dei conti. Annullare proprio adesso il Ffp significherebbe condannare il sistema al disastro finanziario. Sarebbe una follia”.

Che scenario immagina?
“Siamo in un sistema di economia complementare. Quindi se fallisse una società, visto il sistema di debiti intrecciati per le compravendite dei giocatori, ne fallirebbero altre. Sarebbe un domino a livello globale. Basta che salti un pagamento e nessuno paga più nessuno. Questo è il principio per cui è nato il Ffp. E vale ancor più oggi, con i conti di tutti in sofferenza. Ricordo che siamo passati dal 2011, in cui i club delle serie maggiori dei 55 Paesi Uefa perdevano 1,7 miliardi, al 2018, in cui il risultato operativo aggregato è stato positivo per 141 milioni, senza contare le plusvalenze”.

Il rischio di default del sistema calcio in Europa è reale?
“Non credo, ma dipende dall’epilogo della stagione: se si giocherà o no. Fa tutta la differenza del mondo. Se campionati e coppe riprenderanno, i danni saranno sostenibili. Se ci si fermerà, le perdite saranno molto maggiori. Chi dice il contrario ha fatto male i conti. Il sistema lo si salva tutti insieme. Comunque il calcio Europeo viene seguito da 1,2 miliardi di appassionati nel mondo, un bacino enorme. Se si resta uniti, se ne esce”.
 

Sezione: News / Data: Gio 26 marzo 2020 alle 08:00
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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