Puntuale l'analisi di Gianfelice Facchetti su Leggo all'indomani della sconfitta rimediata dall'Inter di Simone Inzaghi contro il Bayern Monaco all'esordio in Champions League.

"La serata europea dopo il derby non era semplicissima già in partenza e la risposta che aspettavamo è arrivata a singhiozzo. Buon approccio nei primi minuti vanificato da una distrazione e dalla prodezza di Sanè - le sue parole -. Poche occasioni per noi, tante per loro, lo avevamo messo in conto. Al di là della superiorità degli avversari, abbiamo girato a corrente alternata. Contro il Bayern le buone intenzioni non sono mancate ma ancora non basta per allontanare la sensazione di vulnerabilità. Vedi inizio ripresa, risposta piu' convinta ma improduttiva e spenta da un autorete".

"Poi, i cambi, quando tutto era scritto - aggiunge Facchetti -. Fare nomi è antipatico e non ne farò mai quando perdo. Abbiamo visto una volta di più schierati così, quanto sia difficile portare molti uomini in attacco e gli ultimi 25 metri trasformarsi in una specie di frontiera invalicabile. Osiamo poco, nell'ultimo tocco, nell'arrembaggio a cui crediamo fino a un certo punto. Sarebbe un delitto lasciarci travolgere dall'inerzia della discesa. La palla nera con su scritto Inter è laggiù. La sola cosa che conta è riportarla in alto e ritrovarsi una volta per tutte. Conta solo questo".

Sezione: News / Data: Gio 08 settembre 2022 alle 19:09
Autore: Raffaele Caruso
vedi letture
Print