"La stagione dell’Inter è stata un susseguirsi di teoriche partite chiave e Verona-Inter di stasera è una di queste ben al di là della suggestione di poter raggiungere, con un’eventuale vittoria, quota 47 punti, ovvero gli stessi che la squadra nerazzurra aveva l’anno scorso dopo 28 partite". Così Andrea Elefante analizza sulle pagine della Gazzetta dello Sport il momento della stagione dell'Inter. "Suggestione perché non ha mai un senso assoluto, oggettivo, immaginare qualunque confronto attendibile fra due stagioni e gestioni differenti. E tanto meno può averlo l’immaginare una corsa parallela fra Stramaccioni e Mazzarri e dunque un inseguimento del tecnico attuale a quello passato: carriere ed esperienze differenti, dunque approcci differenti, e ancora contesti, rose e pure momenti storici troppo diversi. Seppur per entrambi, ad un certo punto, la realtà affrontata si è rivelata imprevista, con tutti i problemi che la «novità» si è portata dietro. 
Oggi, al di là della prospettiva di fare più di 10 punti in queste ultime 11 partite che restano, cancellando la traumatica quota 54 della stagione scorsa, Mazzarri vede davanti a sé un orizzonte più limpido di quello che il suo predecessore, già di questi tempi, iniziava a scorgere piuttosto appannato. Contorni meglio delineati per vari motivi. Uno: anzitutto per le risposte ricevute nell’ultimo mese dalla squadra, perché il meglio, a parte un inizio di campionato vissuto anche sull’entusiasmo, sul recupero della fiducia e in parte sul fattore-sorpresa, il tecnico lo ha ottenuto nelle cinque partite che hanno seguito la sconfitta dello Juventus Stadium. Due: oggi Mazzarri ha in mano una squadra sana (solo Alvarez infortunato, e non gravemente) e che non sente la stanchezza, anzi sta attraversando un buon momento a livello di condizione atletica. Tre: l’uomo chiave del mercato di gennaio, Hernanes, è giocatore ben più esperto e affidabile nell’immediato rispetto al Kovacic che si ritrovò appiccicata addosso l’etichetta di salvatore della patria, troppo pesante per le sue giovani spalle. Quattro: pur se ancora suscettibili di un’ultima verifica alla luce di questo finale di stagione, le professioni di stima della proprietà nei confronti di Mazzarri, l’investimento sulla sua gestione fatto pure in proiezione futura e dunque la forza consegnatagli anche in funzione dell’esame delle forze attuali e della gestione dello spogliatoio, sembrano autentici e solidi. 
Ecco perché Verona-Inter è un’altra partita chiave, e perché Mazzarri l’ha preparata come tale. Ecco perché chiederà a Hernanes di sintonizzare ancora di più il suo radar e a tutta la squadra di tenere attaccata la spina almeno quanto successo dal 9 febbraio (Inter-Sassuolo) in poi, sapendosela giocare con il Verona anche sul piano della corsa. Aver convinto Thohir è bene, ma saperlo definitivamente conquistare nei prossimi due mesi sarà ancora meglio: per iniziare la prossima stagione come se fosse un anno uno, e non zero". 

Sezione: News / Data: Sab 15 marzo 2014 alle 14:15 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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