"Roberto Mancini ha costruito un piccolo gioiello, anche per il modulo, il controllo del gioco assiduo, costante e poi per vincere serve sempre un po’ di fortuna. Per adesso abbiamo giocato contro avversari non di valore assoluto, quindi dobbiamo aspettare altre sfide prima di fare ulteriori valutazioni". E' l'opinione espressa da Giancarlo De Sisti in un'intervista a Tuttosport.

Favorita la Francia, "perché Mbappé non lo trovi dappertutto", ma "senza fare voli pindarici, noi siamo all’altezza delle più blasonate". Una squadra simile a quella plasmata a suo tempo da Valcareggi per il 1968.  "Anche lui attuò un lavoro capillare e da parte nostra ci fu l’impresa fino alla fine. Pure Mancini mi sembra molto posato, riflessivo, non dà l’impressione di alterare gli equilibri per delle piccolezze. Come giocatore Mancini era un fenomeno e non è vero che i grandi giocatori non possono diventare grandi allenatori perché lui ne è un esempio lampante. Anche per quello che ha fatto negli anni scorsi ad esempio alla Lazio, all’Inter e al Manchester City".

Da centrocampista, De Sisti osserva il centrocampo. "Un reparto di altissimo livello. Verratti mi piace tanto per le sue movenze di gioco e aspetto di rivederlo presto. E poi c’è Barella che va sempre a 100 all’ora. Lui schizza, come Tardelli. Senza dimenticare Jorginho naturalmente e pure Locatelli. Tutti forti. Questa è una generazione di centrocampisti perché poi ci sarebbe anche Sensi che invece è stato sfortunato per gli infortuni e ha dovuto saltare la competizione".

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Sezione: News / Data: Mar 15 giugno 2021 alle 14:14
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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