Sportradar ha monitorato il campionato 2011-12 di Lega Pro: 1.500 partite sotto esame, 196 quelle con «significativi cambi di quota» ma solo per cinque — riferisce Agipronews — il sospetto di una combine si è rivelato concreto. È il primo frutto della collaborazione tra la società specializzata nei servizi antifrode e la lega guidata da Macalli. La prevenzione deve essere la priorità nella lotta contro la piovra delle scommesse. Lo sa bene l’Uefa che già da alcuni anni è entrata in partnership con Sportradar per seguire l’andamento delle giocate sui campionati di prima e seconda divisione del Vecchio Continente. Un lavorio silenzioso e certosino che Ivo Romano, sotto le vesti di informant, ha seguito da vicino: consulente dell’Uefa per 3 anni e mezzo, con specializzazione nel mercato asiatico.

Puntate anomale su altre gare italiane?
«Per Lecce-Lazio over 3,5 e vittoria dei biancocelesti; per Lazio-Genoa pareggio con gol a fine primo tempo e vittoria finale dei padroni di casa; per Inter-Chievo over 3,5; per Chievo-Udinese vittoria dell’Udinese, già dal primo tempo. Comunque di partite sospette in questi anni ce ne sono state tante, molte di più di quelle venute fuori dalle inchieste».

Quali elementi ha?
«Ho visto partite su cui sono state giocate centinaia di migliaia di euro sul risultato esatto, poi verificatosi. Roba che non mi è mai capitato di vedere neppure nella seconda divisione greca, così corrotta che ormai neppure i bookmaker asiatici accettano scommesse. L’Uefa ha segnalato molte gare sospette alla Figc, non mi pare sia stato fatto nulla, anche se Palazzi ha scarsi mezzi per indagare».

Cosa scoprì l’Uefa?
«Ecco cosa c’è scritto in una sua relazione, a proposito di Chievo-Catania di due anni fa: "L’andamento del gioco sui bookmaker tradizionali, su Betfair e sui bookmaker asiatici non lascia dubbi: le due squadre si sono accordate per il pareggio. E la cifra astronomica scambiata sull’1-1 su Betfair chiarisce come ci fosse accordo anche per lo score finale"».

Adesso cosa bisogna fare?
«Bisogna affidarsi ad esperti del settore. Un buon passo l’ha fatto il ministero dell’Interno creando la sua task-force. Ma non basta: se non si monitora il mercato asiatico non si ha la percezione di tutto quel che avviene».

Sezione: News / Data: Mar 31 luglio 2012 alle 11:19 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni
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